Basta con custodi poco motivati e poco attenti alle esigenze del turista. Si è appena concluso un corso di cinque giorni dal titolo ‘Cultura dell'accoglienza: il front-office come porta d'accesso al patrimonio culturale e all'offerta turistica’ che ha coinvolto 75 custodi regionali a costo zero visto che i corsi sono tenuti da formatori interni, ovvero dirigenti e funzionari direttivi regionali.
"Sebbene l'accoglienza sia nel dna dei siciliani – ha detto l'assessore regionale alla funzione pubblica Patrizia Valenti – spesso nei musei, al chiuso o a cielo aperto, i turisti non sono assistiti per come si deve e col calore mediterraneo. Colpa di alcune disfunzioni di un'amministrazione ricca di personale, tuttavia demotivato nell'incertezza dei ruoli e delle prospettive e a volte non a conoscenza delle regole basilari per una corretta accoglienza ed assistenza del turista".
“Il corso sulla ‘cultura dell’accoglienza’ – evidenzia Antonino Cangemi, dirigente dell’ufficio che cura la formazione del personale – è stato ideato e realizzato da un’equipe di funzionari esperti in promozione turistica e in beni culturali, diversi di essi collaborano con l’Università e scrivono per riviste scientifiche”. Il percorso è stato articolato in cinque giornate, tra le quali risaltano quella dedicata al frasario di inglese più comune nei dialoghi con i turisti e quella finale sviluppatasi su un laboratorio a cui hanno partecipato gratuitamente a Palermo Marcello Orlando, promotore del “Cous Cous Fest”, e a Messina Salvatore Presti, direttore artistico del “Circuito del mito”.
L’esito dei tre interventi – uno a Palermo, l’altro a Catania, il terzo a Messina – è stato assai positivo come emerge dai questionari di gradimento compilati alla fine del corso. E l’assessorato, anche per le tante richieste pervenute, sta già pensando di replicarlo coinvolgendo anche le altre province.