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Consulente di viaggio: arma dell’adv contro il web
notizia pubblicata 24 Aprile 2013 alle ore 12:00 nella categoria Turismo

Personalizzazione, sicurezza e risparmio: è il ritratto del nuovo turista così come emerge dall'indagine condotta da un gruppo di studenti dell'università Iulm di Milano e di altri centri di formazione in collaborazione con Cartorange, realtà che raccoglie oltre 400 consulenti per viaggiare, condotta intervistando 440 persone tra i visitatori dell'ultima Bit di Milano.
Ebbene, dall'indagine emerge che l'11% degli intervistati ha dichiarato di non servirsi dei tour operator in quanto ritiene la propria organizzazione dei viaggi migliore.
"Difficile pensare a un altro prodotto di consumo di massa che il consumatore ritiene di saper fare meglio del produttore – afferma Giorgio Castoldi, docente all'università Iulm -. E' vero che il turismo è un ‘prodotto' particolare, ma è anche vero che i consumatori sono gli stessi. La caduta verticale del tour operating italiano degli ultimi anni sembra testimoniare che c'é qualche cosa da sistemare in questo mercato". D'altronde alla richiesta di fornire i nomi di tre tour operator, gli interpellati in questa indagine sono riusciti a dirne mediamente poco più di due.  
"Internet ha completamente stravolto negli ultimi anni l'approccio al turismo – dice Gianpaolo Romano, ad di CartOrange-Viaggi su Misura – l'alternativa ‘fai da te' è molto più accessibile rispetto al passato, anche se facendo tutto da soli viene a mancare il fattore sicurezza e garanzia che solo dei professionisti del settore possono dare".
Uno dei dati più interessanti che emerge riguarda i consulenti di viaggio: una figura che sempre più agenzie di viaggio propongono ai loro clienti e che unisce la professionalità con la comodità di un agente di viaggio sempre disponibile, anche a domicilio.     
Tra gli intervistati poco più di un terzo (37,4%) dichiara di non aver mai sentito nominare il consulente di viaggio mentre un buon 29% sostiene di conoscerne l'attività. E anche l'8,5% di coloro che hanno acquistato viaggi per loro tramite (con punte del 10,9% per i più giovani) non sono pochi. Per Romano, "il consulente di viaggio è uno degli strumenti con cui le agenzie di viaggio potranno recuperare quelle quote di mercato che oggi internet continua ad erodere".