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Lidi sequestrati a Napoli, Sib in cerca di una soluzione
notizia pubblicata 06 Agosto 2013 alle ore 12:00 nella categoria Cronaca

Il sequestro degli stabilimenti balneari napoletani disposto dalla magistratura sarà all'ordine del giorno della giunta di presidenza del Sib, il Sindacato Italiano Balneari Fipe/Confcommercio, convocata d'urgenza a Roma per domani, mercoledì 7 agosto.
La riunione di giunta servirà sia per l'esame della situazione specifica, sia per valutare quali possono essere le ripercussioni a livello nazionale di una interpretazione delle norme così come sono state applicate dai magistrati napoletani.
Intanto a Napoli, Maurizio Masullo, responsabile dei gestori dei lidi dell'area Licola mare – Varcaturo, ha iniziato lo sciopero della fame. Nei giorni scorsi si incatenò ad una sdraio proprio per denunciare il blocco delle attività balneari della zona ricevendo la solidarietà di tutti i gestori dei nove lidi dell'area e degli altri gestori del litorale domizio. Notevoli le ripercussioni economiche, non solo per gli stabilimenti balneari che lavorano da giugno a metà settembre, ma soprattutto per l'indotto. Intanto gruppi di abusivi, approfittando del blocco dei lidi, sta operando sulla battigia della striscia di spiaggia sotto sequestro noleggiando sdraio e ombrelloni degli stabilimenti interdetti ai bagnanti.   
Per questo i 10 mila imprenditori balneari aderenti al Sib esprimono "la propria solidarietà e la comprensione nei confronti di chi, come Maurizio Masullo, vede irrimediabilmente compromessa l'intera stagione e si vede colpito in ciò che dà maggiore dignità: il lavoro".  
"E' nostra intenzione esaminare questa situazione che penalizza fortemente non solo gli imprenditori napoletani dell'area Licola-Varcaturo, ma soprattutto l'offerta e l'immagine turistica di tutta la regione Campania – sottolinea Riccardo Borgo, presidente del Sib – nel rispetto del lavoro della magistratura è necessario intervenire al più presto per trovare una soluzione che possa ridare serenità e dignità agli imprenditori balneari napoletani e consentire loro di iniziare a lavorare anche se la stagione estiva 2013 è ormai irrimediabilmente compromessa".