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Guide turistiche: esami difficili, ma bravura non è sapere nozioni a memoria
notizia pubblicata 09 Gennaio 2014 alle ore 12:30 nella categoria I commenti

Si accende il dibattito sugli esami di ammissione all'esercizio di guida turistica, in corso di svolgimento. Sulle pagine di siciliatravelnostop.com botta e riposta tra le aspiranti guide e quelle veterane. Katia, ad esempio, che in questi giorni sta provando l'esame, è soddisfatta della risposta di Alessandro Rais, direttore del Dipartimento Turismo. "Questi esami a parer mio sono non facili e lo dimostra il fatto che solo il 50% risulta idoneo. Le guide autorizzate un esame così non l'hanno fatto e come al solito sputano solo sentenze perché a loro non va proprio giù questo concorso".
D'accordo anche Davide. "Gli esami non sono affatto facili e vertono su tutta la Regione, quando invece i candidati avevano inoltrato la domanda solo su un comprensorio e successivamente, visto che alle guide già abilitate in una sola provincia è stato regalata l'estensione su tutta la Regione, l'assessorato ha provveduto a modificare l'estensione del programma. Inoltre non è vero che finora è stato dichiarato idoneo solo il 50%, poiché in qualche sessione, su 7 presenti, per esempio, è stato abilitato soltanto un candidato. Non bisogna inoltre trascurare l'elevato tasso di assenteismo; oggi per esempio a Palermo su 25 candidati se ne sono presentati solo 5".
Sull'argomento è intervenuta la guida Simona Ferro. "Purtroppo, in questo settore professionale come in tanti legati all'ambito turistico, ci sono i professionisti e gli improvvisati. Sono stata un accompagnatrice di tour di Sicilia ed ho avuto i migliori maestri tra le più anziane guide siciliane, a quei tempi il patentino come inteso oggi era diverso, ma soprattutto di lavoro ce n'era per tutti. Mi capitava spesso d'incontrare altre nuove leve come me, eravamo noi ai tempi i giovani appunto ai quali bisognava dare spazio, ma ahimè illazioni, voli pindarici e mutismi reiterati alle domande più argute dei nostri cari turisti, ne ho sentite e visti tanti. Spezzo quindi una lancia a favore degli anziani che hanno visto un altro turismo diverso da quello attuale, che si attardavano in siti archeologici in condizioni ben peggiori di adesso o magari dovevano tirar fuori tutta la sagacia e la fantasia orale necessaria a ricostruire nell'immaginario collettivo scene e luoghi che ai tempi non potevi neanche visitare perché chiusi ed abbandonati. Raccontare e guidare non è solo teoria di un libro da studiare ma sono anche scene ed aneddoti di civita sicolorum che non potremmo mai trovare in quei libri e che spesso vanno rubate nella tradizione orale degli anziani. Di nozioni i nostri turisti ne hanno tante ormai grazie ai comuni mezzi di comunicazione, a volte più istruiti di noi stessi nativi siciliani e la bravura allora è ben diversa dal ripetere a memoria pagine e date storiche".