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Riggio al governo: altri paesi Ue aiutano compagnie, serve Piano trasporti
notizia pubblicata 30 Giugno 2014 alle ore 11:40 nella categoria Trasporti

"Gli altri Paesi europei, al di là delle normative dell'Ue, hanno consentito alle grandi compagnie aeree di sopravvivere, ad esempio con la fiscalità di vantaggio. Avevo scritto a Mario Monti che la concorrenza serve ai consumatori, ma si devono valutare anche le conseguenze per le aziende". Il presidente dell'Enac Vito Riggio dà anche qualche consiglio al governo ("la situazione di Alitalia è sotto gli occhi di tutti, serve porre riparo con un Piano nazionale del trasporto aereo") e non dimentica di sottolineare che "in Europa siamo considerati pericolosi concorrenti perché consentiamo agli arabi di entrare nel nostro Paese, dove Alitalia detiene il 47% del mercato nazionale".  
Riggio – che a Palermo ha partecipato a un convegno sulle "Infrastrutture aeroportuali e processi di sviluppo economico", promosso da Enac, Enav, Assaeropporti, Assaero e Anci – ricorda che "oggi ci troviamo con 2 mila esuberi solo per Alitalia, con 12 compagnie aeree piccole chiuse per mancanza di finanziamenti; mentre in Italia il traffico grande lo fa Ryanair. Se accettiamo l'idea che l'Europa è un unico spazio in cui chi è più bravo vince, non si può consentire che uno corra con una sola gamba a causa dei costi più alti della tassazione, mentre gli altri possono utilizzarle entrambe".   
"Non so se il governo possa fare qualcosa, ma per aggregare occorre un playmaker forte. Il tema – spiega il presidente dell'Enac – è se possiamo tenere tutti gli aeroporti quando il 65% dei transiti dei passeggeri è ripartito tra Milano, Venezia e Roma, mentre il restante 35% tra tutti gli altri. La proposta è quella di avviare grandi processi di aggregazioni e specializzazione che possono realizzare solo forti investitori istituzionali o privati: meglio se industriali. Dovremo essere inflessibili, applicando regole rigide; non possiamo tenere i piccoli che hanno perdite ripetute, perché in questi casi chiederemo al ministero delle Infrastrutture di revocare la concessione di gestione".   
E il direttore dell'Enav, Massimo Bellizzi, non la pensa diversamente: "Abbiamo l'obbligo di sopprimere gli sprechi, soprattutto su quegli aeroporti che non sono in grado di autosostenersi".