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Nuova bufala su TripAdvisor, Federalberghi sollecita Antitrust
notizia pubblicata 26 Agosto 2014 alle ore 11:45 nella categoria Associazioni

Federalberghi continua a raccogliere elementi contrastanti sulla veridicità delle recensioni pubblicate su TripAdvisor. L’ultima “bufala” pubblicata on line riguarda l’hotel Regency di Roma, chiuso dal 2007. Eppure TripAdvisor continua tranquillamente ad accettare recensioni sulla struttura, a conferma che il famoso sito americano non effettua nemmeno un controllo minimo, rileva Federalberghi.

Nella recensione incriminata, nonostante il cliente affermi che ci sono i lucchetti alle porte della struttura, che non c’è personale, che non ci sono ospiti, il sito accetta la dichiarazione attestante il soggiorno nel mese di giugno 2014 e pubblica il relativo giudizio.

Un altro cliente, che dichiara di aver soggiornato al Regency nel marzo 2013, commenta le caratteristiche dell’ascensore, dell’impianto wi-fi, del personale, ed appioppa il relativo giudizio. Peccato che l’albergo fosse chiuso da quasi sei anni!

Tripadvisor sostiene che le recensioni fasulle riguarderebbero una minoranza dei casi, ma i ricercatori di Gartner, famoso centro di ricerca americano, stimano che raggiungano una percentuale tra il 10% ed il 14%. Ciò significa che, se TripAdvisor pubblica più di cento milioni di recensioni, quasi quindici milioni sono “truccate”. In ogni caso, anche un singolo episodio, che a Tripadvisor può sembrare poca cosa, assume una dimensione rilevante per il cliente o per l’impresa che vede compromessa la propria reputazione.

Come noto Federalberghi si è rivolta all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per chiedere che TripAdvisor adotti con urgenza misure idonee a prevenire gli abusi a danno dei consumatori.

La raccolta degli elementi di prova che Federalberghi porterà all’ulteriore esame dell’Antitrust si concluderà nei prossimi giorni. Chi desidera contribuire, segnalando i disservizi in cui è incorso da consumatore o da imprenditore, può inviare una comunicazione scritta a [email protected].