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Artbonus, ecco le istruzioni d’uso
notizia pubblicata 18 Dicembre 2014 alle ore 14:45 nella categoria Beni culturali

L’Art Bonus diventa operativo. L’Agenzia delle Entrate ha istituito il Codice Tributo (è il 6842) per compensare le donazioni effettuate tra il 2014 e il 2016, che era l’ultimo tassello mancante per consentire di compensare come credito d’imposta le donazioni in denaro effettuate tra il 2014 e il 2016 a sostegno della cultura. E dall’Agenzia delle Entrate arriva anche una mini-guida che spiega il funzionamento del nuovo credito d’imposta  voluto dal ministro della cultura Dario Franceschini.

Queste le istruzioni per l’uso:  

Possono beneficiare dell’Art-Bonus sia le persone fisiche che quelle giuridiche, a patto che abbiano effettuato delle erogazioni liberali tramite pagamenti tracciati, dunque mediante bonifici bancari o postali, carte di credito, di debito o prepagate, o ancora, con assegni circolari o bancari.    

Si tratta di un bonus dalle misure extra-large. Consiste in un credito d’imposta pari al 65% per le somme erogate nei periodi d’imposta 2014 e 2015, mentre per quelle che si pagheranno nel 2016 scenderà dal 65 al 50%. Comunque, il credito d’imposta non potrà oltrepassare determinati limiti: per le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività commerciale, il 15% del reddito imponibile, mentre per i titolari di reddito d’impresa, il 5% dei ricavi annui.    

Le donazioni per trasformarsi in sconti fiscali devono avere destinazioni specifiche. In particolare, a beneficiare dell’agevolazione sono le somme donate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, quelle per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, tra i quali, per esempio, musei, biblioteche e parchi archeologici.

E per finire – è la novità introdotta con la legge di Stabilità – possono beneficiare dell’Art-Bonus anche le erogazioni destinate a realizzare nuove strutture o il restauro di quelle esistenti se appartenenti a fondazioni lirico sinfoniche o a istituzioni pubbliche che operano nello spettacolo senza fini di lucro.