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Franceschini: un museo per le opere trafugate e poi recuperate
notizia pubblicata 21 Gennaio 2015 alle ore 14:00 nella categoria Beni culturali

“Dovremmo avere un luogo permanente dove esporre temporaneamente le opere trafugate che riusciamo a recuperare”. A dirlo è il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, presentando oggi il più grande recupero di oggetti trafugati mai realizzato nella storia, ad opera dei carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale: 5.361 pezzi, per un valore intorno ai 50 milioni di euro, che vanno dal 1.000 a.C. al II-III d.C.   

Una collezione impressionante che sarà ora, molto probabilmente, divisa, con i singoli pezzi che, dice Franceschini, “devono tornare nei musei archeologici delle regioni di provenienza e dove c’è da costruire qualcosa come manifestazioni”. Il tutto, al momento, senza poter prima esporre l’insieme degli oggetti nel loro complesso, per penuria di spazi e di personale.   

“Ma – aggiunge il ministro – stiamo immaginando che tutto il lavoro del Comando carabinieri Tutela patrimonio culturale, questo ma anche quello futuro, prima di tornare alla sua destinazione definitiva transiti in un luogo permanente di esposizione con tutte le garanzie di sicurezza che deve avere, proprio per far capire alle scuole e alla collettività quanto è grave un furto o un danno al patrimonio culturale e dare anche la possibilità di vedere le opere recuperate”.  

Franceschini ha quindi annunciato che presto presto pene più severe per chi viola il patrimonio storico, culturale e archeologico italiano. “Credo – ha sottolineato – sia necessario un inasprimento delle pene per questo tipo di reati che riguardano il patrimonio culturale. Più passano gli anni più cresce la consapevolezza che questo è un reato contro la collettività e contro il patrimonio dell’umanità. Per questo – concluide – stiamo ragionando con il ministero della Giustizia, e siamo in una fase piuttosto avanzata, per un provvedimento che inasprisca le pene per questi reati”.