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Turismo accessibile: anche in Sicilia si può
notizia pubblicata 10 Settembre 2015 alle ore 16:15 nella categoria Cronaca

La Sicilia vuole e può affrontare la sfida del turismo per tutti. Senza dubbio non mancano le criticità, ma c’è già chi nell’Isola ha iniziato ad occuparsi di un segmento in continua crescita in grado di far aumentare anche i fatturati delle aziende che vi investono. È quanto emerso oggi durante l’Open Forum “LIBERI DI – Il turismo accessibile: un’opportunità per le aziende, una sfida per i territori”, promosso dallo Skal International Italia insieme a Travelnostop.com in collaborazione con Village for All e Lions Club Palermo Federico II, con il patrocinio dell’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana.

“L’incontro odierno – ha sottolineato Toti Piscopo, presidente Skal International Italia – ha dimostrato che c’è una grande volontà di fare e di fare insieme in un contesto progettuale complessivo che veda la riaffermazione della civiltà del viaggio anche per i disabili. Come Skal Italia e come Travelnostop.com continueremo le nostre azioni di informazione, provocazione e coordinamento affinché quanto emerso oggi non rimangano parole ma possano trasformarsi in fatti concreti. Dopo Palermo, il tema sarà affrontato a Bergamo nell’ambito di #NF15 a fine settembre e poi al TTG Incontri di Rimini. Un primo bilancio sarà fatto entro il primo quadrimestre del 2016 al Move! di Vicenza e dopo di nuovo a Palermo durante la 18esima edizione di Travelexpo”.

“I disabili che viaggiano – ha detto Cleo Li Calzi, assessore regionale del Turismo – sono turisti, hanno esigenze turistiche diverse, ma il turista è sempre turista e come tale va trattato. Io preferisco guardare a quanto di buono è stato fatto finora. A San Vito Lo Capo, il progetto “Zero Barriere”, avviato nel 2010, facilita la fruizione del mare a persone con diversa abilità motoria. E presto sarà in onda in televisione il reportage del viaggio che Simonetta Agnello Hornby sta compiendo sulle Madonie con il figlio gravemente paraplegico intitolato “Io e George”. Prima il disabile non viaggiava, non era un segmento interessante per il mercato. Oggi dobbiamo creare le condizioni migliori per l’imprenditore che decide di aggredire questo segmento di mercato in crescita. Penso dunque che in questa fase sia necessario un monitoraggio sulle esperienze di turismo accessibile già attive in Sicilia per emulare le pratiche virtuose e costruire poi una progettualità complessiva per fare della Sicilia una destinazione per tutti”.

Anche Roberto Vitali, presidente di V4A e consigliere nazionale Skal International Italia delegato al turismo accessibile, è convinto che l’incontro di oggi “darà i suoi frutti, è una prima pietra da cui partire per avere uno sviluppo futuro. Dobbiamo capire qual è attualmente lo stato dell’arte e da li partire per attuare delle strategie condivise. Fare sistema, fare gruppo è fondamentale se si vuole progredire nel settore del turismo accessibile”. Nel suo intervento, Vitali non ha mancato di sottolineare che “il disabile che viaggia è un turista, paga come gli altri e dunque in hotel non si aspetta di trovare una camera di ospedale. Il 61% è repetear e in media spende circa 923 euro. E soprattutto è il driver di un’intera famiglia. Oggi abbiamo una domanda che soverchia l’offerta. Un indagine della Doxa di maggio 2015 sosteneva che il 16,4% delle famiglie italiane ha esigenze di accessibilità quando va in vacanza. Eppure il mondo del turismo non riesce ancora a capire le potenzialità di questo mercato. La Sicilia comunque non è all’anno zero. Ci sono il KikkiVillage di Modica, concepito come struttura senza barriere, mentre lo Sheraton Catania e un B&B ad Acicastello sono già stati certificati per questo particolare segmento”.