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Ecco il primo catasto nazionale dei sentieri: firma Franceschini-Cai
notizia pubblicata 02 Novembre 2015 alle ore 11:20 nella categoria Beni culturali

È nato il primo Catasto nazionale dei sentieri. Un tassello in più verso quell’Italia dei percorsi che sta crescendo grazie al protocollo di intesa per la valorizzazione della rete sentieristica e dei rifugi montani per un turismo sostenibile e responsabile, firmato dal ministero dei Beni culturali e del Turismo e dal Club Alpino Italiano.   

“Un atto – spiega il ministro Dario Franceschini – che formalizza e rende permanente una collaborazione consolidata e antica tra il Mibact e un’associazione gloriosa come il Cai, puntando a un modello di turismo sostenibile, intelligente, rispettoso e su quell’idea del Paese come museo diffuso per la valorizzazione di tutte le parti d’Italia meno conosciute. C’è un patrimonio antico e conservato con cura – prosegue Franceschini – fatto di sentieri montani in mezzo a panorami straordinari. C’è addirittura il sentiero Italia, lungo 6.000 chilometri, che percorre tutta la Dorsale appenninica. Vogliamo che l’offerta culturale del Paese si moltiplichi – dice – e il catasto dei sentieri diventa così il luogo permanente della memoria e conoscenza”.   

Il protocollo, di validità triennale, considerati i “65.000 chilometri di sentieri percorribili a piedi” in Italia e l’attività del Cai che “gestisce 774 rifugi e bivacchi per un’offerta di 21.500 posti letto”, prevede oltre alla nascita del catasto dei sentieri anche la promozione “in ambito nazionale e internazionale dell’offerta di turismo sostenibile”, una collaborazione “con le Regioni per una uniformità della segnaletica sentieristica a livello nazionale” e “un accordo con l’Anci sulla manutenzione di sentieri e rifugi”.   

“Da 152 anni e con 310.000 soci oltre a migliaia di accompagnatori ed istruttori – dice il presidente generale del Cai, Umberto Martini – noi lavoriamo per portare sempre più persone in montagna, perché si ama e si difende ciò che si conosce “.

E che questo non sia il primo passo anche per creare un catasto dei cammini? “Mi piacerebbe – spiega Franceschini – che questo patrimonio del soccorso alpino che gestisce il Cai fosse esteso anche a tutto il settore dei cammini. In Italia, però, il settore dei sentieri è molto più avanti rispetto a quello dei cammini, che in alcuni casi vanno ancora addirittura tracciati. Bisogna incrociare la rete e renderla unica e sicuramente in prospettiva pensare a un catasto di tutti i cammini d’Italia”.