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Nessun stop in adv per l’Egitto ma prenotazioni sono in calo
notizia pubblicata 11 Novembre 2015 alle ore 11:28 nella categoria Associazioni

Il disastro aereo dei giorni scorsi sul Sinai non ha fermato le partenze degli italiani verso il Mar Rosso, anche se i tour operator registrano un calo di circa il 20% nella richiesta di prenotazioni.

“Ad oggi – spiega – sono circa mille i connazionali che stanno trascorrendo una vacanza all’interno di uno dei resort di Sharm e la destinazione, se la Farnesina non ci dà indicazioni contrarie, rimane assolutamente attiva. Anche l’Enac ha confermato l’operatività dello scalo di Sharm. In questi giorni abbiamo veramente avuto poche disdette e qualche telefonata di chiarimento. Certo, in questo momento registriamo, anche sull’onda emotiva dei drammatici eventi recenti, una flessione di circa il 20% della domanda delle prenotazioni, ma comunque è ancora troppo presto per tracciare un bilancio o registrare comportamenti di eccessiva prudenza e allarmismo”.   

Secondo Vincenzo Schiavo, vice presidente Assoviaggi, i problemi della destinazione non sono recenti e non sono legati soltanto agli ultimi fatti. “Un tempo dall’Italia partivano tra gli 800 e 900 mila visitatori l’anno per l’Egitto mentre quest’anno saranno solo 80 mila. Dalla Germania ne arrivavano circa 1,5 milioni, ormai ridotti a più o meno 60 mila. Sul turismo egiziano gli effetti sono stati inevitabili, e sono sempre di più le imprese locali in grande difficoltà: dopotutto, è difficile mantenere un albergo di 500 camere se non riesci a riempirne il 10%”.

Secondo Schiavo il problema turistico egiziano non è solo interno, ma si riverbera anche all’esterno. “In seguito alla crisi egiziana – sottolinea – sono fallite agenzie di viaggio e tour operator in tutto il mondo, soprattutto in Europa. Nel nostro continente hanno pagato il conto anche molte compagnie aeree, che lavoravano molto – o quasi esclusivamente – con l’Egitto”.    

Schiavo parla anche delle disdette avute in questi giorni e anche in vista di Natale nelle agenzie: “Il fatto che la Farnesina non abbia emesso lo sconsiglio non vuol dire che le persone decidano di andare lo stesso in posti ritenuti poco sicuri”.