La Regione Sicilia, in particolare l’assessorato per i Beni Culturali e dell’identità siciliana, non dovrà pagare alla ‘Tecnimont Spa’ la parcella di circa un miliardo e mezzo di vecchie lire come compenso per la progettazione dei lavori di recupero della dismessa Tonnara di Favignana.
Con questo verdetto la Cassazione ha confermato la decisione emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nel 2012 che aveva ribaltato la precedente decisione con la quale il tribunale palermitano aveva condannato al pagamento la Regione Sicilia. Invece, ad avviso dei Supremi Giudici, non costituisce illecito arricchimento la circostanza che la Regione non abbia pagato il progetto della Tecnimont che prevedeva spese per un totale di 34 miliardi di vecchie lire a fronte di un finanziamento comunitario che, per il riutilizzo della tonnara con finalità didattiche, turistiche e culturali, aveva stanziato un totale di venti miliardi di vecchie lire.
Per questa ragione l’assessorato dei Beni Culturali aveva indetto un nuovo bando di gara per la ‘riprogettazione’ della tonnara e i lavori erano stati assegnati alla società ‘Grassetto’ che aveva tenuto conto dell’entità dei fondi stanziati.