Milano e Torino non trovano l’accordo sul Salone del Libro con grande dispiacere del ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini.
“Era una splendida occasione – ha detto il ministro Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione – ma purtroppo le reciproche rigidità hanno impedito questo orizzonte”.
I fronti sono contrapposti sull’idea di Milano spazio per gli editori con i loro stand e Torino luogo d’eccellenza per i librai.
Per Franceschini “l’Italia ha perso una grande occasione. Si presenta – dice – con due Saloni del Libro a 100 chilometri di distanza che si faranno una concorrenza sfrenata e questo è un pessimo risultato non solo per il Paese ma anche per la filiera dell’editoria e per il mondo del libro”.
“Se si fosse trovato un accordo sarebbe stato meglio per il sistema Paese”, sottolinea Chiara Appendino, sindaco di Torino. “Si è resa impossibile la prosecuzione di un dialogo che si era avviato bene. Il ruolo dei due ministri è stato straordinario nel proporre un’occasione storica di dare vita a un salone nazionale” ha spiegato Filippo Del Corno, assessore alla cultura al Comune di Milano.
Inoltre, adesso ci si chiede se il Mibact e il Miur, entrati nella Fondazione del Salone del Libro di Torino, ci resteranno.