“La cavea teatrale c’è e dovrebbe essere dal diametro di circa 100 m”. Ad annunciarlo Giuseppe Parello, direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi, durante una conferenza stampa ad Agrigento alla presenza di Bernardo Campo, commissario del Parco e l’archeologo Luigi Caliò.
“Calcolando il fatto che stiamo scavando da un mese, che non è un tempo molto lungo per uno scavo archeologico – ha spiegato Caliò – abbiamo delle novità importanti. Ci troviamo di fronte ad una cavea teatrale e questa cavea ha una sua monumentalità. Se da una parte abbiamo una piazza, molto grande, e la cavea è la facciata verso Sud, verso i Templi, di questa enorme struttura monumentale che conosciamo solo parzialmente, dall’altra parte tutta una serie di saggi, ne abbiamo aperti 6, sembrano confermare l’ipotesi che ci troviamo davanti ad una cavea semicircolare in parte costruita, nella zona più orientale su roccia, ed in parte, invece, costruita in blocchi nella parte più occidentale.
Con le due camere in sequenza che stiamo scoprendo nella parte Nord, nella summa cavea, dunque nella zona più alta del teatro – ha aggiunto – a fianco di queste due camere abbiamo trovato un’altra struttura che dovrebbe essere forse un passaggio, una sorta di corridoio, fra la piazza retrostante con il teatro stesso. Esempi del genere in Sicilia li abbiamo a Segesta.
Nella parte bassa, verso Est – ha concluso Caliò – abbiamo trovato una canalizzazione che passa sotto il grande muro che doveva chiudere le gradinate verso Sud che abbiamo identificato in un troncone di muro ben fatto, ma molto rovinato. Il confronto che abbiamo trovato è, in questo caso, quello con il teatro di Eraclea Minoa in cui la canaletta viene posta all’interno del corridoio che dovrebbe dividere la parte alta da quella bassa della cavea”.
Intanto, continuando a scavare gli archeologi hanno trovato un sistema di piazze tipico delle città ellenistiche.
“Questa serie di piazze formano gli elementi monumentali – ha spiegato Caliò – Si passa da una piazza all’altra senza la strada. I Fori imperiali di Roma, ad esempio, sono così. Non sappiamo esattamente quale forma avesse questa piazza, i dislivelli ci dicono che ci sono dei terrazzamenti, abbiamo sei, sette metri di dislivello fra un lato e l’altro e quindi dobbiamo aver avuto salite, scale, terrazze”.