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Terrorismo: beni culturali obiettivo jihadisti. Intensificare sorveglianza
notizia pubblicata 14 Novembre 2016 alle ore 12:15 nella categoria Beni culturali

“Per i jihadisti i beni culturali sono obiettivi di interesse strategico al pari delle persone e per quanto riguarda un attacco al patrimonio artistico italiano e europeo purtroppo non è una questione di se, ma di quando”. È quanto ha detto Andrea Margelletti, presidente del Centro studi internazionali (Cesi), intervenendo a Firenze alla tavola rotonda ‘L’identità ferita’ organizzata dalla fondazione Enzo Hruby di Milano.  

“Da anni il terrorismo jihadista distrugge scientemente i beni culturali in tutto il mondo – ha spiegato Margellini – L’obiettivo di questi gruppi è di influenzare i giovani e per farlo occorre distruggere la nostra memoria storica e annullare il passato strappando le nostre radici.   
Per quanto riguarda l’Italia  ha detto – dobbiamo sperare che il nostro sistema di prevenzione continui a funzionare in modo efficace come ha fatto fino ad ora.  Per difendere il patrimonio culturale italiano, occorrono intelligence, sorveglianza e anche tecnologia che ci mette a disposizione strumenti per monitorare in modo efficace i nostri musei, le nostre pinacoteche e i nostri monumenti”.    

“Siamo a Firenze, città simbolo dei beni culturali, per parlare dei nuovi rischi a cui è sottoposto il nostro patrimonio – ha affermato Carlo Hruby, vicepresidente della fondazione – Dobbiamo essere consapevoli che tutto ciò che è testimonianza del nostro passato, della nostra cultura e della nostra identità è un obiettivo per formazioni terroristiche che cercano atti dimostrativi o vogliono usare questi beni come mezzi di scambio per denaro e armi. Ci aspetta sfida nuova e impegnativa – ha concluso – ma abbiamo tecnologie che possono aiutarci, in particolare nell’ambito della videosorveglianza e dell’analisi video”.