edizione Nazionale
Il futuro vedrà treni e metrò a levitazione magnetica?
notizia pubblicata 20 Gennaio 2017 alle ore 11:40 nella categoria Curiosita'

Treni, tram e metropolitane a breve potrebbero adottare la levitazione magnetica, un sistema molto più economico degli spostamenti su ruote. Il prototipo sarà presentato entro dicembre 2017 e la tecnologia sarà effettivamente disponibile nel 2020. Il progetto è stato messo a punto dalla spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna, la stessa Ales Tech che è in gara per il sistema di sospensioni del treno superveloce Hyperloop voluto da Elon Musk. Vogliamo democratizzare il sistema della levitazione magnetica, hanno spiegato i promotori del progetto, realizzato con l’azienda Girotto Brevetti di Spresiano (Treviso).

“Grazie alle caratteristiche della nostra tecnologia e ai bassissimi attriti possiamo spostare un vagone di 10 tonnellate con la stessa forza necessaria a sollevare uno zaino di 10 chilogrammi” ha detto il presidente di Ales Tech, Luca Cesaretti. La tecnologia per la levitazione magnetica messa a punto in Italia si chiama IronLev e potrebbe consentire ai mezzi, compresi i treni ad alta velocità, di poter eliminare le ruote. I vagoni scorrono sospesi a pochi centimetri dai binari, con meno costi e più rispetto dell’ambiente. A differenza dei sistemi a levitazione magnetica utilizzati da tempo nei treni in Giappone e molto costosi, la tecnologia italiana non richiede corrente elettrica perchè sfrutta alcune proprietà fisiche della materia.

Tutto dipende dalla forma dei binari e da quella del pattino che sarà applicato ai vagoni: solo grazie ad esse sarà possibile sfruttare il fenomeno della cosiddetta permeabilità magnetica, ossia della tendenza di ogni materiale a generare autonomamente un campo magnetico. Il sistema, chiamato di ‘levitazione magnetica passiva’, non vedrà la necessità di modificare i binari. “Sarà possibile sfruttare la forma dei binari attuali, programmando in modo adeguato quella del pattino che li farà galleggiare su di essi” ha precisato Cesaretti.