Quasi 20 miliardi di euro destinati alla sicurezza ferroviaria. E’ quanto hanno investito le Ferrovie dello Stato Italiane tra il 2002 e il 2014 per migliorare il livello di sicurezza sia della rete infrastrutturale sia del materiale rotabile. Un impegno costante, che le Fs tornano a ribadire dopo che la sentenza per la strage di Viareggio ha riportato l’attenzione su questo delicato tema.
“Sin dai primi anni 2000 abbiamo lavorato con costanza e risorse per ottenere il miglioramento continuo dei livelli di sicurezza garantiti”, spiegano le Fs. Il risultato è che oggi la rete ferroviaria italiana “è ai primi posti in Europa per sicurezza”: il Global Safety Index di Rfi è 1,05 nel 2015, “uno tra i più bassi in Europa e ben al di sotto della media europea (1,89)”.
Il sistema, tuttavia, non manca di criticità, come quello delle problematiche manutentive che, seppur in diminuzione, sono alla base del 28% degli incidenti (secondo dati Ansf del 2015). “Se prendiamo in esame l’evoluzione di questi dati – puntualizzano le Fs -, gli incidenti significativi sono in diminuzione costante: -59% nel 2016 rispetto al 2015. In valori assoluti, nel 2016 sono stati 16 gli incidenti significativi su tutte le imprese ferroviarie italiane, compresi quelli ai passaggi a livello che normalmente si verificano per violazione del codice della strada”.