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Tassa di soggiorno a Taormina, 637 mila euro ancora non versati
notizia pubblicata 10 Febbraio 2017 alle ore 12:44 nella categoria Territori

“I fondi della tassa di soggiorno verranno impegnati nell’esclusivo interesse della città, per assicurare servizi finalizzati a rendere presentabile il nostro territorio agli occhi dei turisti”. Con queste parole l’assessore al Turismo del Comune di Taormina, Salvo Cilona rassicura il presidente degli Albergatori, Italo Mennella, che nei giorni scorsi aveva chiesto di spendere i soldi del ‘balzello’ per il turismo. “Sulle priorità da sostenere – aveva sottolineato Mennella – oltre alla promozione turistica, mi vengono in mentre la cura dell’arredo urbano, la vivibilità ed il decoro”.

“Ritengo opportuno ed anzi doveroso rassicurare – dice Cilona a TaorminaToday.it – su quelli che saranno gli indirizzi e le linee guida per la spesa delle somme introitate dal Comune nel 2016 sull’imposta di soggiorno, ovvero 2 milioni e 100 mila euro. Quei soldi verranno spese per dare servizi mirati a garantire l’immagine ed il decoro della città – spiega Cilona -. Uno dei servizi che, in tal senso, possiamo assicurare anche grazie a quei fondi è quello della raccolta rifiuti e della pulizia del paese, anche ad esempio nelle serate d’estate quando si registra il gran pienone a Taormina ed in concomitanza con gli spettacoli più importanti al Teatro Antico. Ad ogni modo – aggiunge – sono già state impegnate in bilancio le somme per la promozione”.

Cilona fa quindi il punto su coloro che non hanno versato il “balzello” al Comune. “Abbiamo conteggiato circa 637 mila euro di somme non versate al Comune per la tassa di soggiorno 2016 e ci stiamo già attivando per procedere nei modi che la legge ci consente. Qualcuno sta regolarizzando la propria posizione, altri continuano a fare ‘orecchie da mercante’, come d’altronde per le bollette d’acqua. Non possiamo attendere all’infinito e quindi procederemo per le vie legali nel tentativo di recuperare le somme che erano state versate dai turisti e che le strutture non hanno poi accreditato nelle casse del Comune”.