edizione Nazionale
Sicurezza aeroporti: male Firenze, bene Napoli e Palermo
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:55 nella categoria Territori

Non ne escono benissimo gli aeroporti italiani dal monitoraggio fatto dall’Enac sulla sicurezza. La relazione conclusiva parla di “grosse perplessità” sugli standard di sicurezza dell’aeroporto di Firenze, mentre gli scali di Napoli e di Palermo presentano un livello oggettivamente elevato. Quanto a Roma ed a Milano, si può essere abbastanza soddisfatti, anche se la situazione deve essere ulteriormente migliorata. I risultati di questi controlli, che sono stati fatti sulla base del programma nazionale di sicurezza per l’Aviazione civile, si basano in ogni caso sulla considerazione che gli
esperti incaricati di questo compito “hanno visto molto di lodevole”, pur tenendo conto che i miglioramenti in corso non sono stati ancora completati. Oltre a questo, è risultata appunto una “considerevole variazione degli standards fra gli aeroporti visitati”. Un problema aperto riguarda in ogni caso in generale i check-points, in quanto gli addetti al monitoraggio hanno rilevato fra l’altro “mancanza di personale”, “inadeguato livello di supervisione degli addetti alla sicurezza” e “a volte insufficiente addestramento”. Ma oltre a questo, è risultato che viene “raramente applicata” la percentuale del 10% di controllo manuale del bagaglio a campione, mentre varia anche, da scalo a scalo, la “qualità del controllo”. “Qualche dubbio” riguarda poi la capacità di alcune macchine a raggi-X di tipo più vecchio, viste ai check-points, di riuscire ad evidenziare anche un semplice coltello, “senza considerare il difficile compito di individuare un ordigno esplosivo”.
Qui di seguito la situazione riscontrata in alcuni scali aeroportuali dagli esperti: Alghero: il livello di sicurezza è in generale buono, anche se è necessario migliorare la gestione del sistema dei
controlli del bagaglio da stiva. Bergamo: livello generale buono, ma i varchi di accesso nel
perimetro necessitano di “maggiore attenzione”. Bologna: livello sufficiente, ma serve un maggior numero di addetti al check-point, oltre ad un aggiornamento nell’addestramento professionale.
Cagliari: anche in questo caso, “gli auditori sono stati favorevolmente impressionati dallo standard del livello di sicurezza applicato in aeroporto”. Roma Ciampino: in questo caso, sono state notate “evidenti falle” presso i check-points per individuare e risolvere le cause degli allarmi, mentre il controllo manuale del 10% del bagaglio a mano non viene applicato. Roma Fiumicino: lo standard è soddisfacente ed anche alto, a seconda delle aree, ma serve un miglioramento delle operazioni
ai check-points. Firenze: in questo caso, lo scalo è stato bocciato, in quanto gli auditori “hanno grosse perplessità sugli standards di sicurezza in questo aeroporto”. Sono state notate fra l’altro
“evidenti carenze” nell’utilizzo del metal-detector manuale, mentre i check-points non hanno personale sufficiente e non sussistono controlli effettivi sul personale dello scalo e sugli
equipaggi. Genova: il livello è buono, ma va posta maggiore attenzione alle autorizzazioni di accesso per i veicoli e per l’identificazione del personale in rampa. Lamezia Terme: ‘cartellino rosso’, come per Firenze, con uno standard non soddisfacente. Milano Linate: la sicurezza è ‘ok’, ma è necessaria la continua presenza di un supervisore al check-point. Milano Malpensa: il livello potrebbe migliorare sensibilmente una volta che saranno implementati i piani di sviluppo già in
corso. Va rilevato peraltro che il personale ai check-point non è sufficiente. Napoli e Palermo: in entrambi questi scali il livello di sicurezza è alto. Venezia: l’attuale standard e’ buono e “verrà
sostanzialmente migliorato con l’ apertura del nuovo terminal”. Va rilevato infine che a Roma Fiumicino e Milano-Malpensa gli addetti alla sicurezza hanno fallito la prova del ‘drill’, vale
a dire ‘scoprire’ la presenza di un auditore che si era presentato come un normale passeggero, provvisto però di un coltello a serramanico in acciaio o di un bastone telescopico in metallo nel proprio bagaglio a mano. Piu’ in generale il ‘drill’ è stato individuato in 13 aeroporti su 24 (a Pescara, per carenza di traffico, non e’ stato possibile fare l’esperimento).