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Bali, adesso il Paradiso può attendere
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 13:00 nella categoria Territori

Già nelle primissime ore dopo l’attentato si cominciava a parlare delle pesanti ripercussioni economiche provocate dall’attacco terroristico. Per fare un vero e proprio bilancio bisognerà aspettare ancora molto tempo, ma, di sicuro, il popolo delle vacanze ha già messo una croce sopra Bali, l’isola degli Dei, il Paradiso violato, che ora può attendere. Nouvelles Frontieres ha sospeso per almeno una settimana, e forse fino a fine mese, tutti i viaggi. Alpitur ha annullato tutte le escursioni e sta organizzandosi per far rientrare i turisti che lo richiedono dal “paradiso perduto” di Bali. Dopo l’attentato di sabato sera, con i suoi 216 morti, sull'”isola degli dei” il turismo è già in crisi e l’onda d’urto Dell’esplosione rischia di farsi sentire, e in modo pesante, in
tutto il sudest asiatico. “In questo momento è decisamente sconsigliabile recarsi a Bali”, ha detto l’ambasciatore italiano a Giakarta Francesco Greco. E tutti i maggiori paesi occidentali – Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania – hanno invitato i loro cittadini a evitare viaggi in Indonesia.
I centralini dei maggiori tour operator sono presi d’assalto e le disdette fioccano a decine: è accaduto a Londra, a Parigi, a Copenaghen, a Vienna e in numerose città italiane. L’aeroporto dell’isola è stato preso d’assalto, ma nel fuggi fuggi generale gli italiani sembrano andare in controtendenza. Dei 112 connazionali sull’isola, secondo la ‘Alpitur’, a parte i sei feriti solo in quattro rientreranno in anticipo. Ma per l’isola, ora, le prospettive sono nere. “Come meta
turistica scomparirà dalle proposte dei tour operator”, ha pronosticato un portavoce della ‘Astoi’, l’associazione delle Agenzie di viaggio italiane. Considerata la più rinomata meta turistica dello sterminato arcipelago indonesiano, Bali è famosa per i suoi paesaggi da sogno, i suoi suggestivi templi indù, le sue spiagge bianche e le sue ottime strutture. Fino a sabato, era un luogo “sicuro” e
nel 2000, i turisti che l’hanno visitata sono stati oltre 5 milioni, per la maggior parte australiani.
Il panico e lo smarrimento generati dall’attentato oggi hanno provocato forti ribassi in tutte le Borse asiatiche, in particolar modo quella di Giakarta.