edizione Nazionale
Luna di Miele, addio tropici
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 12:05 nella categoria Territori

Il sogno dell’isola tropicale dove trascorrere la prima indimenticabile notte di nozze comincia a
perdere colpi nel cuore degli italiani, che per la loro luna di miele spendono sempre meno in viaggi all’estero. Complice anche il calo dei consumi e la sempre minore ricchezza disponibile per
le famiglie. Nel luglio di quest’anno, infatti, i milioni di euro spesi per il classico viaggio di nozze all’ombra delle palme o in una romantica capitale europea sono scesi a 61 dagli 81 dello stesso mese dell’anno precedente. Un calo che non si ripete nel dato generale, dal momento che, come sottolineano le statistiche dell’Ufficio italiano dei cambi, in totale a luglio di quest’anno la spesa per i viaggi internazionali dovuti a motivi personali è salita a 1.258 milioni di euro, contro i precedenti
1.184. Le giovani coppie fresche di fede nuziale, dunque, scelgono itinerari nazionali o meno costosi, confermando una tendenza già registrata nei mesi precedenti. Nel secondo trimestre del 2002 la spesa è ammontata a 112 milioni, contro i 129 dello stesso periodo dell’anno precedente. E a maggio, il mese in cui tradizionalmente viene pronunciato il maggior numero di “sì”, il calo è stato particolarmente vistoso: 36,2 milioni contro i 42,4 del maggio 2001 e i 56,4 del 2000. Gli attentati dell’11 settembre, dunque, dopo i primi mesi di smarrimento e paura nei viaggiatori, non hanno inciso in maniera particolare sulla voglia di estero degli italiani. Basti pensare che alla voce generica vacanze contenuta nell’ultimo Bollettino dell’Uic la spesa di luglio ha raggiunto i 940
milioni, contro gli 876 del luglio 2001. Spesa in aumento anche per quanto riguarda i corsi e le vacanze di studio, per i quali a luglio gli italiani hanno sborsato 107 milioni, 22 in più: anche il totale del secondo trimestre, con 273 milioni, è notevolmente superiore al precedente (212).
Crescono anche le voci relative a viaggi religiosi e pellegrinaggio (19 milioni contro 7), per i quali però nel secondo trimestre sono stati spesi appena 12 milioni (16 nello stesso periodo del 2001). Tiene sempre banco la famiglia: i viaggi all’estero per andare a trovare i parenti hanno
comportato una spesa pari a 57 milioni a luglio (4 in più) e 121 nel secondo trimestre (contro 112), mentre i cordoni della borsa si sono stretti per i viaggi destinati allo shopping, motivo per il quale sono stati spesi 23 milioni, contro i 34 del luglio 2001. Agli italiani che vanno all’estero, comunque, piace stare comodi: sale la spesa per alberghi e villaggi turistici (da 1.025 a 1.195) e per la casa in affitto (da 241 a 285). A dire il vero aumenta anche la spesa per il campeggio, ma per tenda, carrello e roulotte si sborsano appena 41 milioni e 20 per il camper. Vacanze e studio: questi i motivi per cui gli stranieri che vengono in Italia spendono di più. La spesa totale di luglio ammonta a 3.428 milioni di euro (in crescita rispetto ai 3.382 dello stesso mese del 2001), ma quella del secondo trimestre scende da 4.839 a 4.541. Per trascorrere le vacanze nel Belpaese gli stranieri a luglio hanno speso 2.856 milioni di euro (in linea con i 2.804 del luglio 2001), mentre per studiare da noi hanno sborsato 130 milioni (contro i 108 precedenti). La voce ‘motivi religiosi e pellegrinaggi’, che nel 2000, con il Giubileo e la Giornata mondiale della Gioventù, era schizzata a cifre astronomiche (159 milioni in agosto, 52 a luglio), continua in una inevitabile discesa, passando a luglio da 16 a 5
milioni e nel secondo trimestre da 26 a 9. Piacciono di meno, infine, le nostre terme, per le quali nel luglio 2002 sono stati spesi 14 milioni contro i precedenti 24.