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Federterme, con ticket danno inestimabile
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:40 nella categoria Territori

Continua a far discutere la Finanziaria 2003, che, fra i vari punti, si abbatte particolarmente sul mondo del turismo termale. Tra le aziende che “verranno espulse dal sistema sanitario nazionale” vi sono tra l’altro quelle di Fiuggi, di Montecatini, di Chianciano e di Boario”. E l’innalzamento del ticket a 70 euro per le cure termali consentirà, spiega il presidente di Federterme, Costanzo
Jannotti Pecci, “solo un risparmio di appena 31 milioni di Euro”. “Capisco che il ministro Sirchia difenda d’ufficio la scelta fatta in Consiglio dei ministri – continua Pecci che con Federterme-Confindustria rappresenta oltre 350 terme italiane – ma per noi e le nostre cure significa una danno inestimabile”. Per questo “chiediamo di continuare ad essere considerati alla stregua della specialistica e della diagnostica, dove il ticket è a 36,15 euro, e le esenzioni riguardano tutta una serie di fasce di cittadini, fasce protette di cittadini: dagli anziani ai bambini ai portatori di handicap”. Pecci quindi non capisce “il perché di questa differenziazione”. Ciò che rende particolarmente pericolosa la norma è inoltre “l’espulsione dal sistema sanitario nazionale di molte piccole aziende, quelle con i livelli tariffari più bassi, e tutta una serie di terapie che non verrebbero più erogate perché il loro costo è inferiore a 70 euro”. Tra le aziende che rischiano di chiudere Pecci indica “Fiuggi, Montecatici, Chianciano e Boario”. Per questo Federterme reputa “incettabile” la scelta fatta con questa Finanziaria e auspica che il ministro della Salute possa intervenire: “così come capiamo e abbiamo apprezzato la posizione di Sirchia rispetto alla prima ipotesi messa in
circolazione – afferma Pecci – siamo certi che il ministro non rimarrà insensibile a questi effetti”. Nel pomeriggio di ieri è arrivata la risposta del ministro della Salute Girolamo Sirchia che ritiene “sia accettabile questa piccola contribuzione” riferendosi all’aumento a 70 euro del ticket per le cure termali introdotte dalla Finanziaria. “Il ticket c’era già – ha detto – è stato aumentato per evitare di dover levare questa prestazione ai cittadini”. Il leader della Cisl, Savino Pezzotta, nel corso della trasmissione “Porta a Porta” si è dichiarato “preoccupato per le eventuali ricadute sui cittadini anziani ed economicamente più deboli. Inoltre – secondo Pezzotta – ci potrebbero essere difficoltà occupazionali: la norma va quindi rivista”.