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Ue, raccolta dati passeggeri da zone a rischio Sars
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 09:31 nella categoria Territori

Registrare i dati e il domicilio dei passeggeri che giungono in Europa dalla zone a rischio di epidemia Sars, in modo da poterli rintracciare nelle due
settimane successive il loro arrivo nell’Unione. E’ questa una delle raccomandazioni che appaiono nella lunga lista messa a punto dagli esperti europei per il controllo delle malattie trasmissibili che i rappresentanti del Comitato per la sanità dell’Ue hanno finalizzato oggi a Bruxelles. Una raccomandazione che l’Italia ha già introdotto con una serie di ordinanze e reso obbligatoria. Più titubante ad imporre una simile misura appare invece la Germania, mentre la Francia ha oggi chiesto la convocazione di un consiglio straordinario dei ministri della Sanità dell’Ue per varare misure di prevenzione omogenee in tutta Europa. Al momento pero’, anche per evitare allarmismi ingiustificati, la presidenza di turno greca dell’Ue non ha ritenuto opportuno convocare d’urgenza una sessione ministeriale che è del resto già in programma il 2 giugno a Lussemburgo. L’evoluzione dell’epidemia di polmonite atipica è seguita in modo costante dall’Unione Europea, in stretta collaborazione con
l’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) e l’Istituto delle epizoozie di Parigi. Sul fronte invece delle epizoozie, l’Ue ritiene che allo stato
attuale gli animali non dovrebbero rappresentare un veicolo di contagio della malattia. Queste le principali raccomandazioni del Comitato per la
sanità nell’Ue: Registrare i dati dei passeggeri che giungono in Europa dalla zone a rischio; Raccomandare di effettuare solo se necessario viaggi nei paesi dove si registrano casi di trasmissione della malattia al di fuori degli ospedali. Informare della malattia i viaggiatori in partenza e in arrivo dalle zone a rischio; Informare il pubblico su come comportarsi in caso di contatti con un malato sospetto e prevedere raccomandazioni specifiche per la comunità cinese; Definire linee guida per i servizi sanitari e ospedalieri e
informazioni specifiche per il personale negli aeroporti e per le delegazioni all’estero; Identificare un laboratorio nazionale competente per i test
da inserire in una rete europea che si sta costituendo; Prevedere degli accordi, solo in caso di malattia molto probabile, per restrizioni potenziali da imporre a persone colpite da Sars e per le persone in contatto con loro; Individuare medici specializzati disposti a recarsi all’estero per raggiungere missioni dell’Ue o dell’Oms; Creare un piccolo gruppo esperti Ue per elargire consigli
su misure di controllo da attuale; Molte di queste raccomandazioni sono state attuate dai Paesi europei. Tra le più recenti, quella del governo belga, che ha aggiunto Pechino tra le destinazioni sconsigliate per il rischio della Sars.