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Assotravel: Agenzie di viaggio, sostegni o puntelli?
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:52 nella categoria Territori

Riceviamo e pubblichiamo la lettera indirizzata dal presidente di Assotravel, Andrea Giannetti, al dott De Roni( Air One):
“Egregio dottor De Roni, leggo sul TTG del 10 aprile un suo breve intervento a commento della decisione di Air One di abbattere la commissione riconosciuta alle agenzie di viaggio al 4 per cento lordo. Nell’articolo vengono ricordati gli impegni da lei stesso assunti (anche del corso dell’incontro con tutte le associazioni di settore del 28 febbraio scorso) nei confronti della rete agenziale italiana per una ‘intangibilità’ del 6% lordo sino ad ora riconosciuto per i nostri servizi. Un impegno molto condizionato, a quanto sembra, da una non ben precisata dimostrazione di capacità da parte delle agenzie di viaggio a sostenere questa decisione “altrimenti – si legge nello stesso articolo virgolettato – le agenzie darebbero ragione alla scelta di Alitalia”. Evidentemente c’è, da parte delle compagnie aeree, un comportamento schizofrenico nei confronti delle agenzie di viaggio: da un lato si tende a bypassarle e/o a non voler riconoscere loro la giusta remunerazione per i servizi che esse prestano loro e per il ruolo che rivestono. Dall’altro ci si aspetta, come nel vostro caso, dalle agenzie di viaggio la capacità di invertire, con le sole proprie forze, un trend negativo per il trasporto aereo che cade in una fase di crisi del mercato (dal 28 febbraio a oggi) dovuta, tra gli altri, a fattori straordinari come la guerra in Iraq e la SARS.
Eppure non più tardi del 31 gennaio scorso si potevano rilevare, da parte di Air One, toni più che trionfalistici riferiti al 2002: + 90,74% del traffico di linea. Il vostro stesso ufficio stampa segnalava che “la crescita deriva dall’aumento del numero di passeggeri sulle rotte tradizionali” e lei stesso dichiarava, ritengo euforico, “non solo Air One registra un risultato in controtendenza rispetto alle difficoltà che caratterizzano il nostro comparto a livello mondiale, ma supera ampiamente il ritmo di crescita anche delle compagnie low cost” e aggiungeva “la crescita nel prossimo anno risulterà principalmente dall’aumento medio del numero di passeggeri sui singoli voli; l’attuale fattore di carico ci consente infatti di aumentare considerevolmente il numero di passeggeri trasportati senza significativi incrementi dei voli, e quindi quasi senza un incremento dei costi operativi”. Non ho potuto notare particolari investimenti da parte di Air One per cui sono fermo nella mia convinzione che i risultati del 2002 sono dovuti all’impegno che tutti gli agenti di viaggio italiani hanno messo per rispondere ad altre compagnie, che avevano già annunciato i propri tagli alle commissioni, favorendo secondo libere logiche imprenditoriali gli altri operatori operanti sulle stesse rotte. Allora il risultato è uno solo: manca, a nostro parere, da parte dei manager che decidono le politiche commerciali delle compagnie aeree quella coerenza che gli imprenditori, grandi o piccoli che siano, hanno nei confronti delle imprese e delle persone con cui lavorano. Senza questa coerenza è impossibile sedersi ad una tavolo di trattativa.
Senza questa coerenza è impossibile chiedere un ‘sostegno’ (così come lei ha fatto) perché in realtà si cerca un “puntello” alle proprie performance e ai propri bilanci. Senza nulla di personale, le porgo distinti saluti”.