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Iraq: l’Ue tiene d’occhio petrolio e compagnie aeree
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 12:21 nella categoria Territori

Difficile prevedere l’impatto della guerra. Per ora non è allarme, neppure per il petrolio e i trasporti. Due settori su cui la Commissione Ue ha già pronte
le misure da assumere, contenute in un documento che la commissaria europea ai trasporti e all’energia Loyola de Palacio, sottoporrà mercoledì prossimo al collegio. Sei miliardi di euro: nel caso di una guerra lunga tre mesi. E’ questa la ‘bolletta’ che le compagnie aeree europee rischiano di pagare in termini di perdite a causa del calo della domanda. Ma, avverte il documento, la situazione potrebbe essere ancora peggiore ”se la guerra dovesse prolungarsi”. Di fronte ai contraccolpi bellici sui conti delle compagnie, Bruxelles apre a ”sostegni
finanziari” per rispondere all’eventuale aumento ”considerevole anche se limitato” dei premi assicurativi e ai costi derivanti dall’inevitabile rafforzamento delle misure di sicurezze negli aeroporti. Oltre al calo del volume d’affari, sono due le aree identificate dagli esperti europei sull’impatto della guerra: ”il blocco dello spazio aereo nella regione del conflitto e le deviazioni del traffico soprattutto dalla Russia e la congestione sui cieli europei causata dalla priorità data al traffico aereo militare su quello civile.