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Bit 2003, presentato il libro bianco sul turismo
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:48 nella categoria Territori

C’era una volta un settore in cui l’Italia non aveva concorrenti: il turismo. Non è più così. Nonostante i consumi turistici continuino a superare gli 80 mila
milioni di euro all’anno, dagli ultimi dati disponibili l’Italia a partire dal 2001 ha visto una perdita costante di quota di mercato, passando dal 5,9 al 5,6% a livello mondiale. Una perdita che, come giro di affari, è valutata intorno agli 1,5 miliardi di euro. Mentre crescono Francia, Germania e Spagna. E’ questo il bilancio che traccia l’ultimo Libro Bianco del Turismo, presentato oggi a Milano nell’ambito della Bit. Ricchissimo di dati, il lavoro – coordinato dal professor Enrico Valdani – si propone non tanto di fotografare la situazione, quanto di tracciare alcune linee strategiche per un possibile rilancio del sistema turistico nazionale. ”Oggi è necessario avere competenze specifiche in campo turistico – ha spiegato – perché sono quelle competenze che il mercato internazionale richiede. Dunque è opportuno avere una nuova visione strategica”. Non basta più definire l’ Italia il Paese del mare, della cultura, del sole per attrarre turisti. Come ha sottolineato Pietro Di Pierri, presidente del Centro Studi Tor Margana che ha realizzato il Libro Bianco, ”occorre che il turista sia al centro del sistema, e la sfida consiste nell’ipotizzare quali siano tutte le sue esigenze, per attrezzarsi a risolverle sempre e comunque”.
E’ soprattutto sotto questo versante, hanno sottolineato gli autori del Libro Bianco, che è cresciuta la concorrenza nei confronti del sistema italiano, in particolare da parte di Francia, Germania e Spagna, Paesi più poveri rispetto
all’Italia sotto il profilo turistico e ciò nonostante in grado di diventare concorrenti agguerriti. Le proposte che il Libro Bianco avanza si imperniano su due elementi: da un lato la creazione di un ”Cruscotto per l’economia turistica”, basato su indicatori che possano misurare l’ecosistema italiano, in modo da poter decidere interventi mirati; dall’altro l’istituzione del cosiddetto ‘Destination Manager’, una figura che coordina amministrazione centrale e autonomie locali con il compito di offrire servizi diversificati.
Il Libro Bianco propone inoltre un’accentuazione, nell’organizzazione del sistema turistico italiano, delle tecnologie digitali, nonché la fondazione di una nuova Scuola del Turismo.