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Gite scolastiche, è crisi nera
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 09:10 nella categoria Territori

Turismo in crisi sul fronte delle gite scolastiche. Secondo una ricerca nazionale del Centro studi turistici di Firenze (Cst) i partecipanti ai cosiddetti ”viaggi d’istruzione” sono calati del 13%, con un picco del -35,9% per i viaggi all’ estero. Il dato si riferisce al 2002 ed è scaturito da un campione di 1986 scuole italiane, tra elementari, medie e medie superiori. Anche la durata dei viaggi è calata, da una permanenza media di 3,9 giorni del 2001 ai 3,2 del 2002. Le presenze sono crollate di un quinto per le gite in Italia (-22%, pari a 9.637.613 pernottamenti) e di quasi la metà per i viaggi all’ estero (-47,4%, pari a 2.936.458). In totale, secondo questa stima, sono stati 3 milioni e 764.692 gli studenti italiani che hanno partecipato ai viaggi di istruzione (3.011.754 in Italia; 752.938 all’ estero). Il fatturato complessivo si attesta sui 550 milioni di euro (-29,4%) di cui 347 mln per i viaggi nazionali (-25,2%9 e oltre 202 mln per quelli all’ estero (-35,6%). ”Nonostante gli investimenti fatti su questo segmento di mercato, il turismo scolastico è apparso sensibile alle incertezze del momento”, ha commentato il presidente del Cst Massimo Biagioni aggiungendo che ”da un lato emerge una riduzione dei consumi turistici da parte delle famiglie, dall’ altro la circolare ministeriale che sconsigliava i viaggi all’estero ha contribuito a frenare la domanda”. Le regioni italiane che ricevono i flussi più consistenti di gite scolastiche rimangono sempre la Toscana, il Lazio e il Veneto grazie alle città d’ arte (Firenze, Roma e Venezia) nonostante il calo di presenze e di fatturato accusati da queste aree anche nel turismo scolastico. Nel 2002 il Cst ha calcolato per la Toscana 1.784.886 presenze, pari al -30,4% rispetto al 2001, ed un fatturato di oltre 64 milioni di euro (-33,1%). Forti flessioni anche nel Lazio (1.363.722 presenze, pari al -25,7%, con un fatturato di 49 mln pari al -28,5%) e nel Veneto (1.076.521 presenze pari al -23,8%, con 38 milioni di euro di fatturato pari al -26,7%). Le mete preferite all’ estero restano Francia e Spagna che
comunque registrano una drastica riduzione di presenze: meno 41,7% nel primo paese e -36,1% nell’ altro.