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Stati Uniti e Giappone più convenienti con Super Euro
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:38 nella categoria Territori

L’euro vola e porta con sè vantaggi non indifferenti per chi ha scelto Stati Uniti e Giappone come meta delle proprie vacanze estive o semplicemente per chi si userà la macchina per raggiungere i luoghi di villeggiatura. La rincorsa della moneta unica, che oggi ha superato quota 1,181 euro, sfiorando il proprio massimo storico, ha infatti effetti più o meno diretti anche sulle tasche degli italiani, che quest’anno potranno forse godersi le ferie con i portafogli un
pò più pieni. A penare per il super-euro sarà invece il made in Italy, tartassato penalizzato anche da un cambio penalizzante. Il primo macro-effetto della rimonta sarà avvertibile dai molti italiani che programmano una vacanza oltreoceano, negli Stati Uniti o in America Latina, nella zona cioè che rientra
nell’area monetaria di influenza del dollaro. L’indebolimento della valuta americana, che in un anno ha perso oltre il 21% del proprio valore, si traduce infatti in alberghi, ristoranti e negozi a stelle e strisce meno cari. Il riscontro sui budget dei turisti sarà immediato: per un pranzo in un fast food da circa 5 dollari, gli europei spendono infatti oggi 4 euro e 20 centesimi, oltre un euro in meno rispetto ai 5,4 euro necessari per lo stesso pranzo un anno fa. E degli stessi vantaggi dovrebbero godere anche coloro che sceglieranno di viaggiare in Giappone, meta finora quasi esclusivamente riservata ai super-ricchi. In questi mesi l’euro ha infatti guadagnato posizioni sullo yen, fino a macinare record giorno dopo giorno. Ma a beneficiare della rincorsa della monete europea dovrebbero essere anche gli automobilisti. Un euro forte significa infatti soprattutto pagare meno il petrolio, i cui scambi sul mercato internazionale vengono regolati in dollari. Alla discesa del prezzo del greggio dopo la guerra in Iraq si aggiunge quindi il rafforzamento della moneta europea che potrebbe spingere le compagnie petrolifere a rivedere il prezzo delle benzine al ribasso. L’incidenza esercitata dai carburanti sulle spese di trasporto e di produzione dovrebbe inoltre determinare un calo generalizzato delle merci.
Ad essere danneggiati saranno invece inevitabilmente l’industria turistica e le esportazioni dei prodotti made in Italy. Con una moneta più forte, l’Italia diventa infatti assai poco appetibile per i turisti americani, già titubanti a viaggi all’estero dopo la guerra in Iraq.