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Swiss annuncia 3.000 esuberi
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:30 nella categoria Territori

Tagli dolorosi per l’elvetica Swiss, la giovane compagnia aerea sprofondata nelle cifre rosse: un nuovo piano di ristrutturazione prevede la soppressione di 3.000 posti di lavoro su un totale di 9.400. Anche la flotta sarà ridotta di 34 unità. Il piano dovrebbe consentire di realizzare economie per un totale di 1,6
miliardi di franchi, precisa un comunicato. La drastica riduzione dei posti di
lavoro non è giunta a sorpresa. La quotazione di Swiss era infatti stata sospesa ieri ed i sindacati avevano preannunciato alla stampa il contenuto del piano di risanamento. Colpita dalla crisi del settore, da tempo la compagnia area registra risultati negativi con perdite di circa 980 milioni di franchi l’anno scorso (circa 650 milioni di euro). La situazione si è aggravata con il conflitto in Iraq, la Sars e la negativa congiuntura economica. I debiti incalzano. Con la ”dolorosa” soppressione di quasi 3 mila posti di lavoro(la metà dei quali per il personale a terra) e il ritiro dalla circolazione di 34 aerei, i dirigenti della Swiss operano un ”ridimensionamento fondamentale” per costituire ”una solida base per la futura evoluzione della compagnia”, spiega
il comunicato della Swiss. In futuro la Swiss disporrà di una flotta di 74 unità con 18 velivoli per i voli intercontinentali (MD11, A340, A330), 21 per le rotte di medio raggio (A320) e 35 aerei regionali (Saab, Embraer, Avro). Il piano prevede una riduzione dell’offerta del 35% ed entrerà in vigore con l’orario di inverno. Le destinazioni che saranno soppresse non sono ancora state precisate.
Per quanto concerne i passeggeri, la strategia non prevede modifiche per i voli di lunga distanza. Per le rotte europee invece saranno proposte diverse tariffe in funzione del ‘comfort’ voluto. In classe economica, il passeggero dovrà
pagare l’eventuale consumo di bibite o snack. Si tratta del piano di ristrutturazione più radicale dalla nascita della Swiss, nella primavera del 2002 dopo il naufragio della prestigiosa Swissair. L’obiettivo è la sopravvivenza stessa della compagnia.