edizione Nazionale
Coste sarde con marchio doc
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 12:10 nella categoria Territori

Turisti tranquilli: d’ ora in poi la Sardegna offrirà un certificato di qualità di aria, acqua e suolo per dimostrare, dati alla mano, che è in ottima salute. L’ accordo per il monitoraggio costante su 1.400 chilometri di costa è stato firmato ieri a Cagliari fra l’ assessore regionale del Turismo, Roberto Frongia, e il commissario straordinario dell’ Arpas (Agenzia regionale per la protezione ambientale), Antonello Usai. ”Con questa capillare attività d’ indagine, condotta su tutta la costa, si vogliono fornire sia al turista che al residente i dati concreti e aggiornati in tempo reale sullo stato di salute della Sardegna – spiega Frongia – E’ un passo importantissimo che mira a dare alla nostra regione, Parco residenziale d’ Europa, una certificazione di qualità sulla salubrità del sistema naturale. Verrà inoltre valutato l’impatto della presenza dei turisti sull’ Isola, per evitare una pressione che può rivelarsi eccessiva dunque dannosa come è già successo in altri posti”. Non solo: l’ indagine riguarderà anche i prodotti enogastronomici e la loro somministrazione. ”Credo che sia importantissimo il lavoro che può scaturire da questo accordo – aggiunge l’ assessore – Avremo a disposizione centinaia di migliaia di dati. E non si tratta di dati statistici, ma di indicatori economici veri e propri”. L’ Arpas ha già messo a sistema i cinque Pmp (Presidi multizonali di prevenzione) effettuando una prima campagna d’indagine: su mille località costiere – 10 mila prelievi con 140 mila parametri differenti – solo quattro hanno presentato un unico parametro di difformità. Si tratta di zone vicine a porti, foci di fiumi e industrie, come per esempio Fiumesanto e Marina di Sorso, entrambe nel Sassarese. Una conferma ai dati dell’ Arpas potrebbe arrivare presto anche da fonti nazionali: il prossimo 9 luglio, infatti, inizieranno i prelievi e le analisi delle acque sarde da parte di Goletta Verde di Legambiente.