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Assoturismo: il settore è in crisi, ma la ripresa è all’orizzonte
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 12:08 nella categoria Territori

Dopo circa 8 anni di crescita continua i risultati del 2002 e dei primi mesi del 2003 confermano in modo chiaro le difficoltà del settore turistico ma anche la capacità di tenuta delle strutture italiane e comunque, già nella seconda parte dell’anno, si dovrebbe assistere ad una ripresa della domanda. A sostenerlo è l’Assoturismo-Confesercenti, il cui presidente, Gaetano Orrico, si dice ”sostanzialmente ottimista”, innanzitutto perché – osserva – ”il turismo non ha mai subito una recessione eccessivamente profonda e duratura, ed in secondo luogo perché le vicende del passato dimostrano come l’industria turistica sia sempre riuscita a venire fuori traendo dalle crisi spunto e forza per migliorare. Per centrare l’obiettivo di un forte rilancio del turismo è però innanzitutto indispensabile valorizzare il prodotto Italia sui mercati esteri nuovi e tradizionali con incisive azioni di promozione. Servono poi misure finalizzate all’incentivazione dei consumi, mentre, contemporaneamente, si dovrebbe intervenire per la riduzione delle aliquote Iva”. In prospettiva, nel secondo semestre del 2003 si dovrebbe assistere ad una ripresa della domanda estera, che dopo la fase estiva di assestamento, dovrebbe toccare tassi di recupero nella parte finale dell’anno. Questi i fenomeni che secondo Assoturismo si verificheranno: un leggero recupero dei flussi individuali, molti dei quali
autorganizzati, spinti soprattutto dal rinnovato interesse di alcuni Paesi europei; una leggera ripresa dei flussi organizzati (+1,14%) provenienti soprattutto dai mercati europei; un leggero aumento dei flussi provenienti da alcuni mercati emergenti, che nel breve periodo andranno a integrare le flessioni dei principali bacini di provenienza della domanda; un nuovo comportamento della domanda turistica orientato sui viaggi brevi (short break), sui pacchetti ‘elastici’ o sull’acquisto di servizi di base successivamente integrati in base alle esigenze personali; addensamento delle scelte nel breve periodo; maggiori rischi per il turismo legato all’arte ed agli affari, mentre le altre tipologie avranno una ripresa più sostenuta, sotto la spinta del movimento interno ed europeo. Secondo Assoturismo si impone un modello qualitativo e di ampliamento dei servizi che permettano al turista di trarre una
maggiore soddisfazione dal soggiorno, ed agli operatori di sviluppare nuovi mercati e quindi compensare la contrazione dei prezzi che ha interessato il settore. La necessità di questo salto di qualità, spiegano gli operatori, va letta anche alla luce dei nuovi comportamenti della domanda: minore disponibilità alla spesa, diminuzione della permanenza media, scarsissima propensione alla programmazione e prenotazione anticipata del soggiorno. La flessibilità e la capacità di interpretare il mercato – conclude Assoturismo – sono un presupposto fondamentale per mantenere un vantaggio competitivo duraturo: da qui la necessità di comprendere i trend di sviluppo dei mercati che, seppur in forte difficoltà, appaiono in rapida trasformazione.