edizione Nazionale
Tempi duri per il turismo francese
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:32 nella categoria Territori

Una mazzata così forte al turismo i francesi non se l’aspettavano di certo. Che ci potesse essere un calo di americani, dopo le schermaglie Chirac-Bush, si sapeva, ma che si arrivasse a toccare una flessione totale del 30% era difficile da prevedere. Non è solo colpa dei vendicativi americani: incendi, maree nera, conti familiari in rosso e 35 ore hanno trattenuto a casa anche i francesi. A Parigi un celebre hotel offre, con la camera, l’uso gratis di una bicicletta. A dare il ‘la” al trend sono stati gli americani, considerati i turisti più ”facili” e spendaccioni, che hanno preso sul serio il boicottaggio dell’ostile Francia pacifista di Jacques Chirac e hanno disertato Provenza e Costa Azzurra, Parigi e le storiche spiagge dello sbarco in Normandia. I portavoce del settore turismo parlano addirittura di un 80% in meno di statunitensi, ma la cifra è ritenuta esagerata dalle autorità del ministero del Turismo, che la dimezzano. Sullo sfondo, a remare contro il turismo ha contribuito anche l’epidemia di Sars, che ha provocato una rarefazione della clientela asiatica. Ma quello che nessuno si aspettava è stato il crollo fra il 20 e il 30% delle partenze in vacanza delle famiglie francesi. Tutti a casa, città come Parigi che appaiono ancora in piena attività e affollamento, programmi tv e inserti di giornali che spiegano come si trascorrono piacevolmente vacanze a domicilio, quali sono le piscine gonfiabili migliori per i bambini e addirittura corsi di ”bricolage” per ingannare le lunghe ferie con i lavoretti domestici arretrati. Una catastrofe economica per il settore del turismo, che ha già individuato alcuni colpevoli: incendi nel sud, marea nera su tutta la costa atlantica, bilanci familiari ristretti e spesso in rosso e riduzione a 35 ore dell’orario di lavoro settimanale. E’ quest’ultimo imputato a presentarsi come elemento nuovo e sorprendente: la conquista delle 35 ore significa, quasi ovunque, più tempo libero ma non più soldi in tasca, quindi tutto si fa in quei giorni strappati al lavoro tranne andare a spendere denaro che non si guadagna. Inoltre, la settimana cortissima impone lo smaltimento dei riposi in tempi brevissimi: i francesi hanno pensato bene di usufruirne a maggio, aggiungendoli ai quattro ponti festivi già esistenti. In media, hanno calcolato gli esperti, il mese di ferie si è ridotto per la maggior parte dei lavoratori a 20 giorni. Si fanno i conti dei danni in questi giorni in Costa Azzurra, in Provenza, nel Var, dove i furiosi incendi hanno devastato migliaia di ettari e costretto i turisti, come sfollati, a rifugiarsi sulle spiagge. Chi viaggiava in automobile, con la famiglia, chi era in tenda nei campeggi, ha parlato di un’odissea che non dimenticherà mai. In molti hanno immediatamente sospeso le vacanze o hanno fatto rotta per lidi
meno rischiosi. Se il sud piange, la costa atlantica con le sue ”boulettes”, i pezzi di petrolio condensato e viscido che invadono le spiagge e si attaccano alle mani e ai costumi dei bagnanti, non ride. Anche qui, il conto da pagare per il naufragio dell’ennesima ”carretta del mare”, il Prestige, è salato: dal bacino di Arcachon fino in Bretagna, si parla di almeno il 30% di calo delle presenze. Tradisce anche Parigi: per la prima volta da anni è in calo la frequentazione del monumento più visitato del mondo, la Torre Eiffel. Negli hotel, lontani dal tutto esaurito, fioccano le offerte speciali per invogliare i turisti: l’Hotel du Nord, che nel 1938 diede il titolo al celebre film di Marcel Carnè (uscito in Italia 4 anni dopo come ‘Albergo Nord’) offre ai suoi clienti, insieme alla camera, una bicicletta gratis per il soggiorno parigino.