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Con la crisi economica cresce la “Vacanza talpa”
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:26 nella categoria Territori

C’ è la crisi economica e del potere d’ acquisto, a fronte di modelli che invece non smettono di proporre l’ immagine del turismo di consumo e ad ogni costo, dietro il comportamento di tanti italiani che fanno finta di andare in vacanza e invece restano a casa. Lo afferma Massimo Cicogna, psicoantropologo e presidente dell’ Ipsa (istituto internazionale di studi transdisciplinari), nonché componente dell’ associazione ‘Help me’ che ha effettuato l’ indagine sul fenomeno delle cosiddette ”vacanze talpa”. Secondo l’esperto, siamo di fronte a una ”deriva del costume”: dopo il boom economico degli anni ’80, dell’ Italia sprecona, oggi si fa una gran fatica ad accettare l’ idea che la regressione economica non permette più lo sperpero. La rinuncia agli sprechi e al lusso viene equiparata, dal punto di vista psicologico, a un vero e proprio ”lutto”, che fa scattare la necessità di una compensazione. Ecco allora gli stratagemmi per evitare di parlare delle vacanze, far finta di niente quando l’amico chiede ”dove sei stato quest’ anno?”, rimanere sul vago, fino ad arrivare alla menzogna vera e propria e ai comportamenti più eclatanti, come nascondersi in casa facendo finta di essere partiti per mete esotiche. ”C’è, insomma, una difficoltà patologica – afferma Cicogna – ad accettare una situazione mutata e a sviluppare nuovi modelli, che si adeguino alla nuova realtà”. Un fenomeno, precisa lo studioso, molto più diffuso al Nord, dove forse maggiormente si è fatta sentire la crisi. ”Il boom del turismo di massa – conclude Cicogna – ha ucciso il viaggio interiore: i trentenni di oggi hanno già girato il mondo, hanno visto tutto, ma non riescono a concepire la dimensione del vero viaggio, che è quello dentro di sé”.