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Recuperata a Gela parte della nave greca arcaica
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:35 nella categoria Territori

Per 2.500 anni ha riposato sul fondo del mare, ma ora è pronta a fare sognare gli abitanti di Gela per la grande eco e la notevole ricaduta economica, specie sul turismo, che può avere. Sabato mattina gli archeologi subacquei della soprintendenza alle antichità di Caltanissetta hanno riportato in superficie il primo pezzo della nave greca arcaica, il cui relitto, in ottimo stato di conservazione, fu ritrovato quindici anni fa a 800 metri dalla costa. Un singolare connubio tra passato, presente e futuro, visto che il relitto si trova a due miglia dal petrolchimico dell’Eni, a ridosso del gasdotto Sicilia-Libia.
E’ scattata così la prima fase della campagna di recupero
del più importante per dimensioni (misura 21 metri di lunghezza e 6.50 di larghezza) e per stato di conservazione dei relitti arcaici del Mediterraneo, testimonianza unica di fasciamedella carena cucite con fibre vegetali. L’ operazione si concluderà nel 2004. Il troncone di nave recuperato oggi è un ”modiero”, il più lungo del tratto di prua, che costituisce parte dell’ ossatura della nave del V secolo Avanti Cristo. All’ appuntamento era presente l’ assessore
regionale ai beni culturali, Fabio Granata, insieme al sindaco di Gela, Rosario Crocetta, a numerosi parlamentari e autorità. ”Salpare dalla raffineria per raggiungere la nave arcaica – ha detto Granata – ha un valore simbolico perché costituisce il ripensamento di un modello di sviluppo che deve ripartire dalla nostra identità culturale, valorizzando il capitale storico e archeologico dei siti siciliani deturpati da certe scelte industriali del passato”. ”Ecco perché – ha aggiunto – l’appuntamento di oggi, costituisce una piccola rivincita per Gela, che diventerà presto tappa internazionale del turismo culturale”. L’ assessore ha sottolineato la necessità ”di costruire un percorso economico e anche occupazionale, legato alla musealizzazione della nave arcaica” ed ha auspicato l’istituzione della ”Soprintendenza del Mare” con competenze di archeologia subacquea e autorità sui parchi e riserve marine. La giornata di studi è proseguita con la visita all’ emporio arcaico scoperto nella zona del ”Bosco Littorio”, dove una campagna di scavi, diretta da Rosalba Panvini, ha portato alla luce nuovi ambienti che per altezza delle strutture la fanno assomigliare a una piccola Pompei. Sono stati presentati i
reperti rinvenuti nell’ emporio e le scoperte effettuate nell’Acropoli, in particolare un mezzobusto della dea Athena, di rilevante fattura e di dimensioni umane. Rosalba Panvini, responsabile del servizio archeologico della soprintendenza di Caltanissetta ha parlato di ”evento scientifico importante, per le scoperte fatte a terra e in mare,
che ribadiscono il ruolo centrale di raccolta e di smistamento delle merci verso l’ interno e verso altri porti siciliani, sottolineando l’ importanza di Gela quale polo economico e commerciale del Mediterraneo”.