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Alitalia, il Governo sblocca la partita per la privatizzazione
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:40 nella categoria Territori

Il governo mette il suo primo sì al decreto su Alitalia privata e la partita, dopo infiniti rinvii, si sblocca. E’ un primo via libera allo schema di Dpcm che autorizza l’azionista Tesoro a portare la sua quota dal 62% al di sotto del 50%, ma già sufficiente a spianare la strada verso la privatizzazione. Non si tratta del varo definitivo del decreto che suscettibile di modifiche, dovrà percorrere il
passaggio parlamentare alle commissioni prima di tornare, per
l’emanazione, al Consiglio dei ministri. Ma intanto, il primo
fondamentale, giro di boa, spiega il presidente di Alitalia
Giuseppe Bonomi, è ”propedeutico alla privatizzazione e
preliminare alla famosa ipotesi di integrazione societaria con gli altri vettori. Questo il senso politico dell’operazione del governo”. Inoltre, ha aggiunto, l’ipotesi di una messa sul mercato delle azioni Alitalia ”è tutt’altro che definita”. La quota maggiore del pacchetto azionario ‘liberato’ dal Tesoro è ”finalizzata a uno scambio azionario per arrivare al consolidamento dell’alleanza Air France-Klm”. L’iter procederà a passo spedito, per essere completato nel giro di 35-45 giorni al massimo. C’è la consapevolezza che occorre fare in fretta, la compagnia si appresta a chiudere l’esercizio 2003 con una previsione di perdite di circa 410 milioni di euro e lo stesso amministratore delegato Francesco Mengozzi ha prospettato una
sopravvivenza di non più 18 mesi senza una adeguata riduzione
dei costi. Privatizzazione quindi, e un robusto piano di
risanamento come chiedono Air France e Klm prima di prendere in considerazione l’ipotesi di un consolidamento societario di Alitalia nell’alleanza. L’accordo tra Air France e Klm si
chiuderà non prima di aprile-maggio prossimi e il governo vuole arrivare a quella data in una posizione più forte per il negoziato. ”La decisione del Consiglio dei Ministri è un
evento molto positivo e importante per Alitalia. Il Dpcm, una
volta approvato – è stato il commento di Mengozzi – consentirà ad Alitalia di soddisfare un’indilazionabile necessità (quella di essere privatizzata come la stragrande maggioranza dei suoi competitors) e di giocare in grande le opportunità che il sistema delle alleanze in cui è entrata, le offre”. Un passaggio quindi ”decisivo sul cammino della uscita da un periodo di crisi settoriale”. Lo schema di decreto sulla ”definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta dal ministero dell’Economia nel capitale di Alitalia”, prevede che l’alienazione potrà essere effettuata anche in più fasi, sia mediante offerta pubblica di vendita o attraverso trattativa diretta. E la vendita potrà eventualmente comprendere anche le obbligazioni convertibili di Alitalia detenute dall’azionista. La trattativa diretta ”potrà realizzarsi anche mediante adesione a offerte pubbliche di acquisto o di scambio ovvero mediante operazioni di scambio di titoli”. Vi è contemplata anche l’ipotesi di una golden share, la possibilità del ministero di inserire poteri speciali nello statuto, se gli altri paesi faranno altrettanto.