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Aeroporti: Valerio Catullo, record storico nel 2003
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 09:53 nella categoria Territori

L’aeroporto di Verona chiude il 2003 con il record storico di passeggeri.
Dopo incoraggianti risultati parziali e il superamento ad ottobre del totale passeggeri del 2002, il Valerio Catullo ha fatto registrare un dato finale superiore del 12,21% rispetto al 2002. Sono stati infatti 2.452.723 i clienti del Catullo nel 2003 contro i 2.185.788 dell’anno precedente.
Equamente ripartito tra voli di linea e voli charter l’aumento dei passeggeri.
Roma la destinazione di linea nazionale più richiesta con 252.504 passeggeri, seguita a distanza da Napoli (175.284) e Catania (166.219).
Monaco e Londra protagoniste del traffico di linea internazionale che, con circa 87.700 presenze, hanno superato di misura Parigi (80.838).
Quest’anno la meta favorita dai viaggiatori charter è stata nuovamente Sharm El Sheikh, destinazione regina anche del periodo natalizio, con un numero di presenze superiore al 2002 e più che doppio (139.140) rispetto ad Ibiza, seconda con 66.147 passeggeri, e Djerba terza con 54.153.
I movimenti aeromobili sono passati dai 35.931 del 2002 ai 40.362 dell’anno appena concluso.
Questi risultati confermano la buona ripresa del traffico aereo dello scalo veronese, dovuto in buona parte alla qualità dei servizi e dei partner scelti ad operare al Catullo, ma anche all’appetibilità dell’offerta che nella stagione invernale ancora in corso, ha presentato numerose novità.
In ambito nazionale Meridiana ha ripristinato il quinto collegamento giornaliero per Roma mentre è imminente il ritorno di Alitalia all’aeroporto scaligero.
Per l’internazionale le principali novità sono rappresentate dal volo charter settimanale per le Maldive che ha fatto registrare quasi sempre il tutto esaurito e i nuovi voli di linea per Tirana, Albania, e Pristina, Kosovo.
Ulteriore impulso al finale d’anno è stato dato dall’entrata in funzione dei nuovi sistemi di assistenza strumentale all’atterraggio ILS e AVL, che consentono di operare in condizioni di visibilità anche ridottissima (75 metri), risolvendo i problemi causati dalla nebbia negli anni scorsi.