edizione Nazionale
Assaereo, a rischio 25 mila posti di lavoro
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:00 nella categoria Territori

”Il rischio licenziamenti nel trasporto aereo non riguarda solo gli esuberi di 2.700 persone della crisi dell’ Alitalia; nel giro di un anno potrebbero trovarsi disoccupati circa 25mila dipendenti delle compagnie aeree italiane e in totale 250mila addetti calcolando anche l’indotto, con ripercussioni negative sull’ economia nazionale”. E’ l’ allarme del segretario nazionale di Assaereo (Associazione nazionale vettori e operatori del trasporto aereo, che aderisce a Confindustria), Cesare Stumpo il quale sottolinea ”la necessità che il governo indichi una politica strategica per il settore prima che sia troppo tardi”. L’ offerta di posti del trasporto nazionale, rileva, ”è altissima se si considera che sono circa 800 mila al giorno a fronte dei 600 mila della Germania e dei 500 mila della Francia e che Alitalia ha il 48% del mercato interno mentre Lufthansa ha l’80% e Air France il 75%”. C’è quindi, secondo il segretario nazionale di Assaereo, ”una sovra offerta di posti con una forte competizione interna fra 20 compagnie aeree che si fanno una concorrenza eccessiva”. Il mercato italiano del trasporto aereo, prosegue, ”ha alte possibilità di sviluppo ma se non si decide in fretta cosa fare, inesorabilmente le nostre compagnie verranno assorbite da grossi gruppi che manterranno solo in parte gli occupati e che decideranno all’ estero sulle risorse del territorio”. Naturalmente, ”saranno a rischio anche tratte interne che –
osserva Stumpo – i grandi gruppi potrebbero non avere interesse a coprire. Il governo deve quindi decidere di trattare con un’ alleanza straniera per ritagliare uno spazio per il trasporto aereo italiano in modo che esso abbia voce in capitolo”. Air Dolomiti, ricorda, ”è finita nella sfera di Lufthansa e Minerva, Galdalf e Azzurra sono in crisi. Da sole non possono sopravvivere”. Fra 4-5 anni, sottolinea, il mercato europeo avrà due grosse compagnie aeree di linea e due low cost per questo, conclude, ”se il governo decide che il trasporto aereo non è strategico lasci le compagnie al mercato, con la conseguenza che ciascuna potrà contrattare e decidere se andare all’ estero”.