edizione Nazionale
Italia preferita da oltre 16 milioni di giapponesi nel 2004
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:30 nella categoria Territori

Il mercato turistico giapponese rappresenta da sempre una fetta importante del turismo italiano, e negli ultimi anni anche per lo specifico del mercato siciliano. In base ai dati elaborati dalla Mercury nel Rapporto sul Turismo in Sicilia, emerge che dal 2000 i giapponesi, insieme a inglesi e olandesi, sono i turisti che generano il trend espansivo più deciso, passando dal 3,2% delle presenze nel 2000 al 4,5% del 2001, per un totale di 117.138 arrivi in Sicilia.
Negli ultimi due anni abbiamo assistito a una contrazione dovuta prima all’11 settembre, poi alla crisi economica internazionale e infine alla Sars, ma le previsione elaborate dal delegato Enit, e presentate alla Bit di Milano, parlano di una nuova e decisa crescita che dovrebbe riportare gli arrivi sui livelli del 1999. I primi segnali lo scorso ottobre e novembre e la conferma nel periodo Natale/Capodanno, con un incremento dell’11%.
Per il 2004 sono previsti in Italia 16.500.000 giapponesi (nel 2.000 sono stati 17.818.590, +8,9% sul 1999, nel 2001 16.215.657, -9% sul 2000, nel 2002 16.514.000, +1,8% sul 2001, nel 2003 13.500.000, -18% sul 2002). Il 14% della popolazione (127.320.000) farà un viaggio all’estero, e l’11,78% sceglierà l’Italia. I mesi preferiti sono: aprile, maggio, giugno, ottobre e novembre.
La spesa media per una vacanza si aggira sui 4.000 Euro e i “fedelissimi” vanno dai 45 ai 60 anni. Anche se il boom dei charter, dopo la liberalizzazione del mercato, potrebbe favorire l’abbassamento dei prezzi e di conseguenza dell’età media (nel 2002 52 voli charter per l’Italia, nel 2003 sono stati 70).
Il turista medio giapponese predilige da sempre il patrimonio artistico e culturale delle città d’arte, maggiori e minori, e lo shopping, ma di recente si riscontra grande interesse anche per l’enogastronomia, i corsi di lingua, cucina, disegno e ceramica, le opere liriche, gli eventi della cultura tradizionale popolare, lo sport e l’agriturismo.
Numeri che confermano l’amore dei giapponesi per l’Italia e la Sicilia. Le uniche note dolenti riscontrate dai giapponesi riguardano il rapporto qualità/prezzo degli alberghi e la microcriminalità (frequenti i casi di scambi degli articoli acquistati e poi spediti, o l’alterazione degli importi per gli acquisti con carta di credito).
Considerati i mille motivi di attrattiva, dunque, l’Italia deve mantenere alto l’interesse investendo in comunicazione (opuscoli, pieghevoli e posters in lingua giapponese) e promozione. I viaggi di nozze all’estero, ad esempio, sono un settore molto sviluppato in Giappone e fra le 10 Top destinations, 4 sono italiane (Roma, Venezia, Firenze, Milano). Ma anche settori molto apprezzati, ma poco conosciuti come: Italia dei Borghi, le Strade del Vino, le Città del Vino, le Vie dell’Olio, i Paesi dipinti, i Paesi-Albergo, le dimore storiche e l’intero settore agrituristico. Molte agenzie di viaggio giapponesi, infatti, lamentano la mancanza di una campagna promo-pubblicitaria per il consumatore da parte delle Regioni italiane.