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Federturismo, dallo sport boccata d’ossigeno per il settore
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:08 nella categoria Territori

Chiedono in tempi brevi l’inserimento nella Carta Ue del settore turistico che solo in Italia muove quasi 7 milioni di turisti sportivi e un introito di circa 20,5 milioni di euro. L’iniziativa parte da Federturismo, patrocinata dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, d’intesa con il Comitato economico e sociale europeo. L’obiettivo si inserisce nel più ampio quadro della recente bozza di parere del Cese, che verrà presentata agli organi Ue
in autunno. Un progetto che si basa sull’idea di nuove politiche integrate sport-turismo, per la creazione, appunto, di un modello di turismo legato allo sport e riconosciuto a livello europeo, al fine di un effettivo rilancio dell’economia europea e italiana. Le tappe passano per tre punti fondamentali: l’inserimento nella carta Ue del comparto turistico, la creazione di un
osservatorio permanente di monitoraggio dei fenomeni; e la ridefinizione di turismo sportivo come prodotto autonomo, di grande impatto economico-sociale, ben distinto dal tempo libero inteso in senso generico. Per attuare questo, ha spiegato Costanzo Jannotti Pecci, presidente Federturismo-Confindustria, ”la prima mossa è l’inserimento nella Costituzione europea del settore del
turismo, così come sta avvenendo per lo sport”, che già compare nella bozza costituzionale. Sport come supporto all’economia: a sostegno della tesi,
Jannotti Pecci introduce l’esempio della nautica da diporto, disciplina che secondo il presidente del Cnel, ”in Italia ha incentivato uno sviluppo intelligente, per esempio, delle coste con porti attrezzati e altre infrastrutture. Si è cioè attivata, ha continuato, una serie complessa di eventi, che in realtà creano una ricaduta stabile sul territori in termini di
investimenti e flussi turistici”. Ma qual è il valore economico del binomio turismo-sport? ”Per rispondere – ha illustrato Emilio Becheri, coordinatore
del rapporto annuale sul Turismo Italiano – è necessario dare una classificazione al turismo sportivo, un settore sempre più rilevante nell’economia di un Paese e in netto aumento, che non deve essere più considerato solo come una realtà legata unicamente agli eventi sportivi”.
Secondo la ricerca, condotta su fonti 2002 Istat, Coni e Federalberghi, i turisti sportivi praticanti in Italia sono quasi 7 milioni e attivano un movimento turistico (pernottamento fuori almeno una volta all’anno) di circa 20,5 milioni di euro: il 6,6% del totale del movimento turistico degli italiani, in Italia e all’estero. Anche i dati relativi ai tifosi che seguono le attività
sportive sono rilevanti. Sempre secondo la ricerca condotta da Becheri, i supporters-turisti nel nostro Paese si stimano intorno ai 3,8 milioni, i quali riescono ad attivare quasi 7 milioni di pernottamenti all’anno. ”Insomma, un turismo quello sportivo, nuovo e in linea con le ultime tendenza vacanziere
italiane, che vedono sempre più viaggi ‘short-break e week-end”’. Patrizio Pesci, consigliere italiano del Cese e ideatore della bozza di parere per la Ue sulle nuove politiche integrate di turismo e sport, a conclusione dei lavori preparatori, il quale fissa gli obiettivi nei prossimi cinque anni: l’aumento
del numero di turisti, e del numero di soggiorni, più circolazione di capitale e il superamento della stagionalità. Ma soprattutto la vittoria contro la concorrenza dei Paesi terzi che a breve entreranno nella Ue e che stanno rubando molti turisti al Paese.