Anpac e Unione Piloti sono delusi dal nuovo piano industriale di Alitalia e ribadiscono di attendere dal governo una risposta chiara alle urgenti necessità
dell’intero sistema del trasporto aereo. Le due organizzazioni dei piloti, in una nota congiunta, affermano che ”attualmente, per quel che riguarda Alitalia, la situazione è paradossale: la presentazione delle ‘nuove’ linee di piano, su cui nutrivamo grandi speranze, è stata una delusione. Il piano Zanichelli è molto simile al piano Mengozzi; la rimodulazione, tanto attesa, non ha portato un maggiore sviluppo, non ha chiarito il ruolo di Alitalia nell’ambito dell’alleanza con Air France e ha confermato la presenza di esuberi e di esternalizzazioni che, nella versione presentata, vengono definite ‘partnership” e non ”outsourcing”. Il piano, sottolineano Anpac e Up, ”se applicato così come presentato nelle sue linee guida, renderà Alitalia un vettore di dimensioni inferiori. La flotta di medio raggio subisce un ridimensionamento drastico a fronte di un aumento di aeromobili di minore capacità, operati dal vettore regionale del gruppo. Alitalia – prosegue la nota -, se verrà dato il via libera a questo piano, si regionalizzerà e ci troveremo di fronte a una novità: esuberi tra il personale navigante che si aggiungeranno
a quelli, ancora presenti, delle aree non operative e alle esternalizzazioni”.
Per Anpac e Unione Piloti ”tutto questo deve essere cambiato. Responsabilmente continueremo il confronto rendendoci disponibili a fornire all’azienda una maggiore produttività e flessibilità ma il piano dovrà ulteriormente essere
riorientato allo sviluppo. In assenza di ciò – concludono – ogni nostro sforzo risulterà inutile e genererà solo ulteriori esuberi”. Infine, Anpac e Up rivolgono un appello al governo ”perché confermi la messa in atto dei decreti sui requisiti di sistema per dare un futuro sostenibile al trasporto aereo
italiano”.