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Trasporto aereo: dati passeggeri agli Usa, l’accordo passa tra le polemiche
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:28 nella categoria Territori

Lo schiaffo era atteso, ma il colpo è stato forte, soprattutto perché giunto a neppure un mese dalle elezioni europee. La Commissione Ue prima e il Consiglio dei 25 poi hanno dato via libera ad un accordo con gli Usa per il trasferimento
dei dati dei passeggeri diretti negli States, nonostante l’opposizione del Parlamento che ben tre volte, con un voto a larga maggioranza, ha respinto l’intesa, fino ad arrivare lo scorso mese a presentare un ricorso alla Corte di giustizia. L’esecutivo e i governi della Ue hanno deciso di non attendere il giudizio della Corte, per il quale si profilano tempi lunghi, per dare una cornice istituzionale ”adeguata” ad una situazione già esistente: da oltre un anno infatti, nell’ambito delle nuove misure anti-terrorismo varate dopo l’11 settembre, gli Usa obbligano le compagnie aeree europee a trasmettere i dati dei loro passeggeri. Dalle autorità americane, Bruxelles reclama di avere ottenuto anche una forte riduzione del periodo di conservazione dei dati: la maggior parte dei Pnr sarà cancellata dopo tre anni e mezzo (rispetto al periodo massimo di 50 anni proposto dagli Usa). Ma la documentazione consultata sarà conservata in un archivio di dati cancellati per altri di otto anni, rispetto
ad un periodo indefinito chiesto dagli Usa, in vista di possibili altri controlli. In caso di rimostranze, un passeggero potrà rivolgersi alle autorità garanti della protezione dati della Ue. Il sistema, che sarà sottoposto ad un verifica annuale, contempla anche la reciprocità, nel caso siano i paesi europei
a obbligare le compagnie aeree americane a fornire i dati dei loro passeggeri. Le parti hanno poi concordato una validità dell’accordo limitata a tre anni e mezzo, con possibilità di rinnovo. La Commissione spera però di poterlo sostituire con norme internazionali convenute all’interno dell’Organizzazione per l’aviazione civile.