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Sanità, il decalogo per chi viaggia nei Paesi a rischio
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:46 nella categoria Territori

Ogni anno quattro milioni di italiani fanno viaggi in Paesi a rischio e, di questi, molti decidono di partire all’ultimo momento senza informazioni e
soprattutto senza prevenzione. Con la conseguenza che le malattie di viaggio aumentano. Ora, ad esempio, in Italia si verificano un migliaio di casi di malaria all’anno, mentre negli anni Novanta erano solo un centinaio. Per questo, la neonata società italiana di medicina dei viaggi e delle migrazioni (Simvim) ha stampato quattromila copie di un piccolo manuale sanitario con una decina di consigli pratici scritti in modo semplice e divertente, come sottolinea il titolo ‘A Cristoforo il viaggiatore le sue penne stanno a cuore’. Il più importante fra i suggerimenti (riassunti alla fine in un decalogo) è quello di controllare alle Asl o agli ambulatori per i viaggiatori internazionali (già 200 sono affiliati alla Simvim) almeno un mese prima del viaggio se c’è bisogno di vaccinazioni. Almeno trenta giorni, infatti, servono al fisico per formare tutti gli anticorpi. Una cosa che gli italiani di solito non fanno. Secondo una ricerca pubblicata sul ‘Journal of Travel Medicine’, che riporta le risposte di 5.000 viaggiatori di nove aeroporti europei (fra cui 562 di Malpensa), oltre il
50% dei turisti italiani decide dove andare solo una o due settimane prima della partenza. Il secondo consiglio è di controllare se si ha un’assicurazione sanitaria (all’Asl o nelle agenzie di viaggio). Una volta partiti, poi, è importante fare attenzione a cosa si mangia (dal cibo e dalle bevande, infatti, si trasmettono molte malattie come epatite A e diarrea del viaggiatore). No, quindi, a cibi freddi o riscaldati, creme o salse all’uovo o alla panna, verdura cruda. La frutta va sbucciata molto bene, il ghiaccio abolito e l’acqua bevuta solo da bottiglie sigillate. In valigia, poi, si devono sempre portare tutti i medicinali che si usano normalmente a casa, perché pò essere difficile trovarli all’estero (dal liquido per le lenti a contatto ai farmaci per il cuore), oltre a antibiotici, antidolorifici, aspirina, e ancora creme solari, cerotti, disinfettante e soprattutto i medicinali antimalarici nei Paesi a rischio. In particolare, contro la malaria è importante cominciare a prendere i farmaci una settimana prima di partire, per tutto il soggiorno e per le quattro settimane successive. ”In ogni caso – spiega la presidente della Simvim, Emanuela Zamparo – è importante informarsi negli ambulatori per i viaggiatori internazionali, che possono dare informazioni personalizzate a chi viaggia”. Ed è sempre meglio vaccinarsi, anche all’ultimo momento. ”Per epatite A e B, ad esempio – dice ancora – esistono vaccini anche ‘concentrati’ che danno una
copertura di base”.