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Alitalia, al via piano risparmi e nuove rotte
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:41 nella categoria Territori

Risparmi, flessibilità, pace sociale e possibili nuove rotte: può dirsi soddisfatto il general manager di Alitalia, Giancarlo Cimoli, dell’accordo firmato nella notte di giovedì con i piloti della compagnia. L’intesa raggiunta con la categoria porta infatti risparmi certi per 3 milioni di euro – che possono raddoppiare se le misure individuate verranno spinte fino alla fine dell’anno – e la possibilità di poter organizzare meglio i turni di lavoro dei piloti, al punto da poter programmare il reinserimento in orario di rotte fino ad ora non più sostenibili, nonostante il forte appeal di destinazioni ad alto flusso turistico. E’ lo stesso accordo a mettere nero su bianco la ‘svolta’ dei rapporti tra la categoria e la compagnia: ”l’intesa, resasi possibile grazie al senso di responsabilità manifestato dalle parti durante l’intero confronto, sostanzia un primo contributo della categoria all’azione di risanamento aziendale”, si legge infatti nel documento finale. Azienda e piloti, infatti, ”riconosciuta la grave situazione di crisi strutturale della compagnia, condividono la necessità di adoperarsi per individuare ed applicare tutte quelle misure straordinarie e temporanee che possano concorrere a contenere ogni dinamica evolutiva dei costi”. Tale obiettivo, prosegue il documento finale, verrà perseguito ”attraverso misure di efficientamento strutturale, una complessiva razionalizzazione delle spese non direttamente riconducibili al costo del lavoro, l’ottimizzazione del network e della flotta, il riorientamento
delle strategie commerciali”. Compagnia e sindacato riconoscono, infatti, ”l’ improcrastinabilità di un insieme di misure” per aumentare efficienza e flessibilità; nella consapevolezza che le stesse non potranno essere sufficienti ”a fronteggiare le difficoltà della compagnia e a garantirne il
suo rilancio”, si impegnano quindi a definire insieme un nuovo piano industriale e, soprattutto, un nuovo contratto, ”possibilmente da definire entro il 31 luglio”.
Rinnovo contrattuale: il nuovo contratto viene considerato
dalle parti ”una leva strategica fondamentale di sostegno al rilancio della compagnia ed al suo sviluppo”. Per questo dovrà contenere ”l’assunzione strutturale di interventi di miglioramento della produttività e della flessibilità”, cercando ”soluzioni a carattere innovativo”. Tra i temi da
affrontare subito, ci sarà quello delle ”ore credito”.
Pax sociale: Alitalia e piloti, così come già fatto anche dagli assistenti di volo, dichiarano nell’accordo di voler avviare ”definitivamente una nuova fase di relazioni industriali”, realizzando ”un’azione di profonda discontinuità rispetto al passato, impegnandosi reciprocamente a scongiurare il ricorso ad azioni unilaterali e conflittuali”.
Nuove rotte: I piloti si dicono pronti a rivedere le regole di impiego per favorire lo sviluppo con la riattivazione di alcune rotte ormai abbandonate. ”Riconosciuta e condivisa la necessità di esplorare nuove opportunità di mercato, anche nelle more dell’elaborazione del nuovo progetto industriale, per favorire ogni utile possibilità di incremento dell’offerta e di sviluppo della rete” azienda e sindacati si dicono disponibili a definire, per alcune direttrici, diverse regole di impiego, ”con l’obiettivo di massimizzazione della capacità di sviluppo”. Potrebbero quindi tornare in orario destinazioni come Sidney, Cancun, Malè, Isole Mauritius, Seychelles, Colombo-Sry Lanka, Bangkok, Johannesburg, che sono quelle espressamente indicate nell’accordo. Risparmi e produttività: il grosso dei risparmi derivante da quest’accordo arriverà dal mancato accantonamento, da parte dell’azienda, di 2,3 milioni di euro come quota parte dei versamenti per la previdenza complementare. Il resto deriverà da misure che concernono gli avvicendamenti sul lungo raggio, che arrivano ad un massimo di 10 giorni in caso di previsione di un’unica sosta fuori sede pari o superore alle 48 ore continuative, e i limiti mensili di volo che vengono elevati da 90 a 95 ore da luglio ad ottobre (mai però per due mesi consecutivi). Sempre di rientro da viaggi di lunga percorrenza scatta inoltre il ‘must go’ di rientro in sede esclusivamente da scalo nazionale, e se il tempo di transito non supera le tre ore. Per aumentare la flessibilità viene richiesta, per il periodo estivo, la comunicazione dei periodi di congedo parentale in tempo utile per organizzare una programmazione mensile dei turni.