Arpioni in soffitta, via libera a cannocchiali, macchine fotografiche e telecamere. Queste le nuove ‘armi’ di chi va per mare. Sono sempre più numerosi gli appassionati che vogliono godersi lo spettacolo della natura. Molte le imbarcazioni anche di pescatori che si sono convertite al turismo e sempre più numerose le iniziative messe in campo per contare o avvistare cetacei. E proprio domani salperanno almeno 500 imbarcazioni da porti e porticcioli liguri per l’
‘Operazione Delphis’, il censimento dei mammiferi e la verifica dello stato di salute del Santuario dei Cetacei. Ogni anno nel mondo sono 9 milioni i turisti che se ne vanno via mare, via aria o via terra a osservare cetacei, spendendo
circa un miliardo di dollari. Una cifra che è raddoppiata nel giro di quattro anni, dal 1994 al 1998. La dimostrazione che, dicono gli ambientalisti, un animale vale più da vivo che da morto. Ogni squalo grigio che nuota tra le barriere coralline delle Maldive vale, grazie al turismo, 3.300 dollari all’anno, mentre da morto il suo prezzo è di 32 dollari. In totale l’ecoturismo negli ultimi anni è cresciuto di oltre il 300% e oggi, secondo dati raccolti dal Wwf, rappresenta il 2-3% dell’intero mercato turistico. In particolare il whale-watching, cioè l’osservazione delle balene ma anche dei delfini, si sta espandendo sempre di più con un ritmo di crescita, negli ultimi dieci anni, di oltre il 12%. Ed è con questi dati che gli ambientalisti si presentano lunedì 19 alla riunione annuale della Commissione baleniera internazionale a Sorrento dove si discuterà del futuro delle balene. Ma dove vedere le balene? L’Italia è un Paese fortunato perché ha diverse sacche doc per gli avvistamenti. Per i più
pigri c’è anche la possibilità di godersi lo spettacolo comodamente sugli scogli di Lampedusa. Buoni punti di osservazione, in mare, in Sardegna, Arcipelago Toscano, Ischia e Ponza. L’occasione d’oro è quella offerta invece dal Santuario
dei Cetacei, il triangolo di Mare Nostrum tra Liguria, Francia e Corsica, il primo al mondo per aver superato i confini nazionali. Un altro tentativo al mondo in tal senso è quello che proveranno a fare Argentina e Brasile che arriveranno a Sorrento con la proposta di istituire una zona franca comune.
Tornando alle acque di casa nostra, nel 1997 il Wwf e la Cooperativa Battellieri hanno avviato una collaborazione per consentire al grande pubblico di ammirare i cetacei che vivono nel mar Ligure. Piena attività per il Cts, in viaggio con il
Veliero dei delfini, la campagna di sensibilizzazione, informazione e raccolta dati sulla presenza dei delfini. Accanto a questo momento istituzionale, il Cts per l’avvistamento organizza crociere in barca a vela e uscite in gommone, queste ultime nei Centri Ricerca Delfini di Caprera e di Lampedusa. Per quanto riguarda le crociere l’incremento registrato dal Cts è del 20,6% rispetto allo scorso anno soprattutto nel mese di giugno quando è più facile avvistare i cetacei perché il traffico nautico è minore. Per le uscite in gommone l’incremento è stato del 18,2%, soprattutto famiglie con bambini.