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Alitalia, il via libera di Bruxelles è definitivo
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:09 nella categoria Territori

Un comunicato ufficiale diffuso ieri pomeriggio dalla Commissione europea conferma il via libera definitivo dell’esecutivo di Bruxelles al prestito-ponte
da 400 milioni di euro in favore di Alitalia. ”La Commissione ha autorizzato
oggi un aiuto al salvataggio in favore della compagnia aerea italiana Alitalia”, si legge nel testo del comunicato. La validità della nota, a differenza di quella diffusa erroneamente in mattinata dall’ufficio dell’esecutivo Ue di Roma, è stata confermata dall’ufficio dei portavoce di
Bruxelles e preceduta dall’annuncio della commissaria Ue responsabile del dossier Loyola de Palacio. L’aiuto al salvataggio, precisa il comunicato, ”consiste in un prestito-ponte da 400 milioni di euro” ed ha ”lo scopo di
lasciare alla compagnia il tempo necessario per definire le modalità della sua eventuale ristrutturazione senza ulteriori aiuti pubblici”. Il via libera, come per tutti gli ”aiuti al salvataggio” autorizzati dall’esecutivo Ue, è però condizionato al rispetto delle condizioni previste dalle norme del 1999 che regolano gli interventi dello stato nel salvataggio delle imprese. Requisiti che, secondo Bruxelles, il prestito-ponte presentato dall’Italia – finanziato dai privati, ma con la garanzia dello stato – ”rispetta” pienamente. I 400 milioni, si legge infatti nel comunicato, sono concessi sotto forma di una ”garanzia di credito” concessa al ”tasso di mercato” pari al 4,43%. E’ inoltre previsto che il ”rimborso” del prestito sia fatto entro ”12 mesi” dall’ultimo versamento. Il finanziamento, poi, ”è limitato nel suo ammontare a quanto necessario per la gestione dell’impresa”.
I 400 milioni, precisa la nota, sono dunque limitati a ”quanto necessario per consentire la continuità aziendale”. Il governo si è poi impegnato a notificare ”entro sei mesi” dall’autorizzazione del prestito-ponte ”un piano di ristrutturazione o un piano di liquidazione” della compagnia aerea. Nel caso di Alitalia sarà il piano industriale a cui stanno lavorando i vertici della compagnia e che dovrebbe essere pronto entro la fine di luglio. Anche se non è ricordato specificamente nel comunicato, è noto che la Commissione, nei prossimi mesi, dovrà verificare che il piano di ristrutturazione non contenga nuovi aiuti di stato. Un impegno peraltro già assunto dal governo. In merito all’eventuale ristrutturazione di Alitalia, si limita infatti a ricordare la nota Ue, ”le autorità italiane si sono impegnate a fare in modo che non contenga alcun elemento di aiuti di stato”. In merito ad un’altra condizione necessaria al via libera, la Commissione sottolinea che ”l’aiuto (e cioè il prestito-ponte, ndr) risulta giustificato da gravi motivi sociali in quanto l’avvenire della compagnia minaccia direttamente 22 mila posti di lavoro e altri 8 mila occupati nell’indotto”. Infine, secondo Bruxelles ”la decisione che autorizza il prestito-ponte fissa modalità di concessione tali da evitare qualsiasi rischio
di ripercussione negativa in altri stati membri in seguito all’intervento dello stato italiano”. Nella decisione di Bruxelles, infatti, si ricorda l’impegno della compagnia, confermato dal governo italiano, di non aumentare le capacità del vettore italiano. Verificato il rispetto delle condizioni previste dai
regolamenti del 1999, la Commissione – si legge nel comunicato – ha deciso di dare semaforo verde al prestito-ponte. Nel comunicato si ricorda infine la promessa del governo di procedere sulla strada della privatizzazione della compagnia aerea. ”La Commissione – recita la nota – prende atto dell’impegno dello stato italiano di diminuire la sua partecipazione in Alitalia al 49% del capitale al più tardi entro dodici mesi”. Una clausola, spiega la nota, che
”garantisce che, dopo la ristrutturazione, resti esclusa una ricapitalizzazione della compagnia da parte dello stato”.