edizione Nazionale
Gli albergatori di Lampedusa, contro gli sbarchi
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:18 nella categoria Territori

”I continui rimorchi di barche di
clandestini fino a Lampedusa stanno uccidendo la stagione
turistica e provocando milioni di euro di danni”. E’ quanto
sostiene in una nota la Federalberghi Isole Pelagie, dopo l’
ennesimo sbarco di immigrati avvenuto oggi.
”Lampedusa e’ stanca – affermano – di essere usata come base
di trasferimento delle migliaia di disperati clandestini. Non si
comprende qual e’ la motivazione per addossare un prezzo cosi’
alto a Lampedusa, prezzo che, invece, deve essere pagato dalla
comunita’ internazionale o nazionale. L’atteggiamento dello
Stato italiano e l’assenza della Regione Siciliana non possono
essere ulteriormente tollerate. Dal periodo della destinazione
come luogo di confino politico o criminale, nessun passo in
avanti e’ stato fatto”.
”Lampedusa – aggiungono gli albergatori – e’ stanca di avere
medaglie al valore civile, ma vuole una politica seria di
accoglienza. L’esempio della vicina Malta, che non viene in
alcun modo sfiorata dal problema profughi, ci fa capire che non
e’ un destino infame quello che affligge l’isola ma un comodo
modo dello Stato di ribaltare i problemi sui piu’ deboli”.
Gli albergatori elencano una serie di richieste e nell’
immediato chiedono che ”non venga utilizzata la nave passeggeri
per il trasferimento dei clandestini e che venga destinata una
nave militare che stazioni nei dintorni dell’isola nei soli mesi
estivi”. Poi ritengono che sia necessaria ”una campagna di
comunicazione nazionale, a carico della presidenza del Consiglio
o della Regione, per sottolineare lo stato di assoluta sicurezza
della vita nell’isola per i visitatori”.
Nel medio termine gli albergatori chiedono la costruzione di
un porticciolo nella vicina isola di Lampione, disabitata, per
farne una ”base provvisoria” di accoglienza dei profughi.
”Questa soluzione – spiegano – eviterebbe per il futuro
l’ulteriore militarizzazione di Lampedusa: oggi poco meno della
meta’ del porto e’ bloccato dalle imbarcazioni e dalle esigenze
di finanza, carabinieri e polizia”.