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Cit, oggi si decide l’aumento di capitale
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:04 nella categoria Territori

Si tiene oggi pomeriggio il cda di Cit, chiamato a stabilire tempi e modi dell’aumento di capitale mentre sembrano risolversi in un nulla di fatto le avance della britannica Wonders&Dreams. All’esame del management del gruppo turistico, investito da una pesante crisi finanziaria e industriale, c’è la delega dell’assemblea straordinaria sull’aumento di capitale da circa 38 milioni di euro. Nessuna novità invece sul fronte inglese: dalla sede del gruppo guidato da Gianvittorio Gandolfi fanno sapere che nessun contatto è stato avviato dalla Wonders&Dreams esprimendo più di una perplessità sulla consistenza dell’offerta della società londinese interessata a entrare nel capitale di Cit. Nei giorni scorsi la Wonders&Dreams, attraverso il suo presidente Paolo Alazraki, aveva manifestato l’intenzione di inserirsi nella partita, affermando di essere in grado di far convergere su Cit investitori e fondi di private equity stranieri.
Intanto sono già al lavoro, benchè ancora attendano di essere formalizzati gli incarichi, gli advisor Deloitte e Bain. Le due società, per conto di Sviluppo Italia e del Governo, sono chiamate a passare al setaccio Cit per valutarne il reale valore, la possibilità di rilancio degli asset e predisporre un piano industriale credibile. Dalla diagnosi della situazione finanziaria e patrimoniale dipenderà anche il sostegno di Sviluppo Italia: alla società controllata dal Tesoro è infatti preclusa la possibilità di intervenire in aziende senza prospettive di redditività. Intanto da Palazzo Chigi non sono ancora partite le convocazioni per un nuovo round di colloqui. Questa volta,
seduta al tavolo assieme alle banche creditrici, con ogni probabilità ci sarà la stessa Cit. Gli istituti di credito, nell’incontro del 31 agosto scorso, si erano mostrati alquanto tiepidi verso la possibilità di allargare ulteriormente i cordoni della borsa. I debiti di Cit con il sistema bancario ammontano a circa 50 milioni di euro e vedono in testa, tra gli istituti creditori, Banca Intesa (anche azionista di Cit), con crediti per 10,5 milioni di euro, seguita da Capitalia (6,3 milioni, a cui se ne aggiungono 5,5 attraverso il Banco di
Sicilia) e da Bnl (4,5 milioni). Cit sta attraversando una profonda crisi che ha portato il gruppo a chiudere in rosso il bilancio 2003 con una perdita consolidata di 40,6 milioni di euro. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2004 è stata di 44 milioni (erano 73 milioni al 30 giugno di un anno fa) mentre l’indebitamento bancario è migliorato, scendendo dai 94 milioni di euro del 30 giugno 2003 agli attuali 50 milioni.