I guai non finiscono mai per Delta Airlines. La terza compagnia aerea degli Stati Uniti finita sull’orlo della bancarotta, ha registrato perdite per 646 milioni di dollari, o 5,16 dollari per azione, nel terzo trimestre. Nello stesso
periodo dell’anno precedente, la compagnia aerea aveva comunicato una perdita netta di 164 milioni di dollari, o 1,36 dollari per azione. Sui risultati del gruppo pesano l’impennata dei costi per il carburante e la riduzione dei prezzi dei biglietti aerei, ma anche il conteggio di due oneri: uno di 40 milioni di dollari legato alla vendita di alcuni aerei e uno di 14 milioni di dollari relativo invece alle spese pensionistiche a favore dei piloti. Con l’esclusione di queste ultime due voci, la compagnia avrebbe registrato una perdita di 592 milioni di dollari, o 4,73 dollari per azione, contro la stima di 4,38 dollari per azione formulata dagli analisti di Thomson Financial, sempre sulle stesse basi di calcolo. All’inizio di settembre, Delta ha comunicato un piano di
ristrutturazione che prevede 6.000-7.000 licenziamenti e tagli dei benefit concessi ai piloti, con l’obiettivo di risparmiare 5 miliardi di dollari entro il 2006 ed evitare la bancarotta.