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Finanziaria: tassa di soggiorno, Assotravel siamo interdetti
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:18 nella categoria Territori

Interdetti! E’ questa la reazione espressa da Andrea Giannetti, presidente di Assotravel, associazione delle agenzie di viaggio aderenti a Confindustria,
sull’ipotesi di reintroduzione della tassa di soggiorno. La proposta è contenuta nell’emendamento 6013 alla Finanziaria 2005, accantonato con l’intero articolo 6 della legge e trasmesso direttamente all’esame dell’aula. L’associazione teme l’effetto domino che il reinserimento della tassa potrebbe generare nell’intero comparto. ”Il ripristino di tale balzello – spiega Giannetti – intitolato tributo comunale di scopo finalizzato ad investimenti, andrà a colpire in prima istanza gli alberghi e le altre strutture recettive per poi produrre un effetto domino gravando sulle agenzie di viaggio, sui tour operator e sugli organizzatori di congressi”. E l’associazione definisce
oltretutto ”paradossale” il fatto che, mentre il sistema turistico italiano è unito nella richiesta di allineamento dell’Iva agli standard europei, si propone un emendamento che in caso di approvazione reintrodurrà una tassa che ”non va nella direzione di stimolare la competitività del settore’ ”. Assotravel si trova anche a constatare la dicotomia vissuta nel Paese sulla valutazione politica del sistema turismo. ”Se nelle dichiarazioni ufficiali – commenta Giannetti – si parla di esigenze di sostegno, poi nella pratica il turismo finisce nel sistema di drenaggio di risorse economiche per il rilancio dell’amministrazione dello Stato”. Un danno, quindi, non solo per gli operatori italiani ma anche e soprattutto per quelli stranieri che vedrebbero un aumento ingiustificato dei costi di strutture già inserite in catalogo. Ma un danno anche per i consumatori. ”L’aumento – nota Giannetti – verrebbe inevitabilmente trasferito sul cliente determinando, quindi, un ulteriore incremento del prezzo
dell’offerta turistica italiana, già da tempo accusata di essere troppo cara e non sempre competitiva a livello europeo”. L’associazione attende, pertanto, il ritiro dell’emendamento, gravoso per un comparto ”che necessita piuttosto misure ad hoc”.