edizione Nazionale
Cit, i sindacati attendono ancora l’intervento del Governo
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:45 nella categoria Territori

Il Sult torna a denunciare l’inerzia del governo per il salvataggio della Cit e punta il dito contro il ministro del Lavoro per non aver mostrato la stessa
sollecitudine dimostrata nel caso di Volare. ”Il governo ha dichiarato piu’ volte di voler salvare la Cit ma finora non ha mosso un dito per farlo: ci sono volute 24 ore al ministro Maroni per intervenire per i 1400 lavoratori di Volare – e ne siamo stati contenti-, ma 4 mesi non sono bastati per i 2400 lavoratori del gruppo Cit” sottolinea il segretario nazionale dell’organizzazione, Andrea Cavola che chiede una completa assunzione di responsabilita’ da parte di chi avesse gia’ ”decretato la fine dell’azienda”. Il Sult ricorda infatti che si e’ svolto ieri, alla Regione Lazio, un nuovo incontro sulla vertenza del gruppo ma la riunione, a cui hanno partecipato i rappresentanti degli assessorati al lavoro di Regione, Provincia, Comune, azienda ed il Sult, ”si e’ rivelato ancora una volta inconcludente e per noi estremamente insoddisfacente”. ”E’ evidente a tutti ormai che dopo oltre 4 mesi di vertenza si continuano a susseguire incontri inutili, notizie ufficiose, piani industriali approvati a parole da tutti ma non applicati” commenta il Sult che si domanda: ”qual e’ il ruolo delle banche in questa vicenda? Perche’ Sviluppo Italia continua a non
prendere posizione? Come mai il governo solo a parole continua a dire di voler salvare l’azienda ma di fatto non fa nulla per salvarla? E chi e quando chiamera’ l’azienda a rispondere delle proprie, pesantissime, responsabilita’ per la situazione in cui si e’ venuta a trovare? E a fronte di questo squallido balletto ci si rende conto che i lavoratori sono senza stipendio da oltre 5 mesi?”. Il Sult afferma quindi di aver chiesto ”formalmente e con forza alle istituzioni locali di assumere un’ iniziativa tesa a costituire un tavolo con tutti i soggetti coinvolti per fare luce sui lati oscuri ed inquietanti della vicenda” e annuncia che non rinuncera’ a ”mettere in campo azioni sindacali anche estreme per difendere i 2400 posti di lavoro del gruppo”. E’ ”arrivato il momento – conclude l’organizzazione – di assumersi ciascuno le proprie responsabilita’ con chiarezza. Se qualcuno ha decretato la fine dell’azienda se ne deve assumere la responsabilita’ di fronte al paese ed ai lavoratori. Noi faremo di tutto per impedirlo”.